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I funerali. Scampia piange i suoi figli. «Lo Spirito soffi sulle vele»

Rosanna Borzillo, Napoli lunedì 29 luglio 2024

Un momento delle esequie per le vittime di Scampia

È una piazza rovente quella che ha accolto Roberto Abbruzzo 29 anni, Margherita Della Ragione 35 e Patrizia Della Ragione 53, vittime del crollo del ballatoio della Vela celeste di Scampia a Napoli. L’ultimo saluto è stato anticipato, a causa delle ondate di calore e spostato dalla parrocchia in piazza Giovanni Paolo II, là dove il Papa in visita alla città nel 90, invitava a “non arrendersi mai al male”. Ma oggi nel giorno di lutto per la città in piazza ci sono solo i familiari delle vittime, non la folla che ci si aspettava.

L’arcivescovo don Mimmo Battaglia che presiede la concelebrazione eucaristica, con i parroci del territorio, parla di «una periferia spesso simbolo di tutte le periferie, non solo della nostra città ma del nostro paese, periferia che purtroppo oggi diventa il centro dell’attenzione di tutti, non per la sua rinascita, ma perché ancora una volta l’odore della morte e della paura pervade le sue vie e i cuori dei suoi abitanti».

Dalla morte alla certa speranza che diventa invocazione «allo Spirito perché soffi sulle vele della nostra città, non su quelle di ferro e cemento deteriorate dal tempo e dall'incuria, ma su quelle che oggi più che mai devono essere dispiegate, su quelle che raccontano un passato di dolore e di lotta e la cui stoffa lascia intravedere il colore della resilienza, della fede evangelica di chi trova bellezza anche nelle sue cicatrici».

Quello di Scampia, ha detto Battaglia «è un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, che assurge a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato. Non solo qui ma in tutte le periferie di Napoli, del Sud, dell'Italia». Per don Mimmo, le «periferie possono diventare simbolo di una resurrezione possibile” grazie “ all’impegno di tanti suoi figli, della Chiesa e delle istituzioni che, quando si alleano per il bene comune, possono compiere veri e propri miracoli».

Commentando il vangelo della Resurrezione di Lazzaro, don Mimmo sottolinea che «la presenza di Dio si è resa evidente in «chi ha scavato tra quelle macerie, nel soccorso dei volontari, della Croce Rossa, della Protezione civile, dei medici e degli infermieri, della Caritas, delle parrocchie e di tutte le Istituzioni che stanno facendo quanto è possibile per essere vicini al dolore di queste famiglie lacerate».

Al termine dell'omelia, l’arcivescovo ha elevato una preghiera per chi governa «affinché attraverso politiche di risanamento e di inclusione, possa rispondere con azioni immediate alle vite segnate dalla sofferenza». Per gli sfollati perché «tante famiglie lottano per un domani migliore». Per una città solidale «in cui nessuno riesca a dormire sereno se un solo bambino rischia la vita per il semplice fatto di abitare in una casa degradata». Infine, per la guarigione di Carmela, Martina, Giuseppe, Luisa, Patrizia, Mya, Anna, Greta, Morena, Suamy e Annunziata, le altre dodici persone, tra cui sette bambine di età inferiore ai 10 anni.

«Difficilmente tutte le persone potranno rientrare nella Vela Celeste - stiamo valutando le possibili soluzioni. Ricordo che il contributo messo a disposizione degli sfollati è per l'autonoma sistemazione non solo per pagare gli affitti», ha spiegato a margine il sindaco Gaetano Manfredi, presente alla celebrazione con il presidente della Regione Vincenzo De Luca, la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, il prefetto Michele di Bari, l'ex presidente della Camera Roberto Fico.

Al termine dei funerali un lancio di palloncini bianchi e una corona del rosario, segno di speranza. Quando le bare lasciano la piazza, alcuni hanno un malore, tra loro la sorella di Patrizia Della Ragione. Scampia piange i suoi figli.