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Sardegna . L'Intelligenza artificiale per inserire i nuraghi nel patrimonio Unesco

Redazione romana venerdì 29 novembre 2024

La ricostruzione digitale di un sito nuragico

Con un area archeologica di 24mila chilometri quadrati, 12mila siti ancora in piedi e un sistema costruito dall’uomo unico nel suo genere, è senza dubbio uno dei patrimoni archeologici più estesi al mondo. È la civiltà nuragica, che risale a tremila anni fa, frutto di una stupefacente capacità ingegneristica paragonabile solo a quella dell’Egitto faraonico, tra torri alte fino a 25 metri, bastioni, grotte, e cinte murarie. E tanti misteri ancora da scoprire. Da tempo l’associazione "La Sardegna verso l’Unesco" è impegnata a promuovere e sostenere la richiesta di inserire l’intero sistema dei Nuraghi sardi nella lista del Patrimonio culturale dell’umanità dell’Unesco. E questo lavoro di “presentazione” al mondo dei nuraghi passa attraverso il coinvolgimento della società civile e della comunità scientifica. Grazie all'Intelligenza Artificiale, infatti, è possibile ridare vita al passato millenario della Sardegna, per vedere come erano davvero i siti nuragici nel momento del loro massimo splendore e come vivevano gli antenati dei sardi.

Un passo importante in tal senso è la conferenza internazionale “Civiltà nuragica e Intelligenza Artificiale: dalle pietre alle reti neurali”, organizzata oggi venerdì 29 novembre a Cagliari presso Sa Manifattura. L'obiettivo è quello di offrire nuovi spunti di analisi e prospettive che, partendo dal patrimonio archeologico dell'isola, possano essere utili anche alla definizione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile della Sardegna.

La ricostruzione digitale di un sito nuragico - Associazione la Sardegna verso l’Unesco

L'appuntamento è l'occasione anche per presentare il progetto de "La Sardegna verso l’Unesco EIA (Ecosistema Innovativo sull’Archeologia Protostorica)", che nella fase in corso mette a sistema il lavoro del Crenos (Centro Ricerche Economiche Nord Sud), in collaborazione con il Centro interdipartimentale Glab dell'Università di Cagliari (che svolge ricerche e promuove la cultura del gioco e delle attività ludiche intese in senso lato) e il Crs4 (Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna) per puntare alla progettazione di un "Centro internazionale per la valorizzazione dei monumenti nuragici", anche attraverso le tecnologie più innovative. Una sorta di grande cabina di regia, in grado di mettere a sistema le eccellenze della regione, per perseguire l’obiettivo del rilancio del patrimonio nuragico.

L’idea è quella di esplorare il passato millenario della Sardegna, avvicinare le nuove generazioni alla sua storia più lontana e profonda - magari anche attraverso videogiochi digitali ambientati nell'antica civiltà sarda - e mettere il progresso al servizio del racconto. In questo può essere utile sfruttare l’Intelligenza Artificiale, per approfondire la vita quotidiana e il patrimonio culturale e architettonico dell’antica civiltà nuragica, spedendo le nuove tecnologie sulle tracce dei nuraghi.

L'AI per ricostruire la vita degli antenati dei sardi - Associazione la Sardegna verso l’Unesco

«La conferenza internazionale rappresenta uno dei momenti più importanti della vita dell’Associazione "La Sardegna verso l’Unesco" – spiega Pierpaolo Vargiu, presidente dell’Associazione - e in questa seconda edizione abbiamo voluto legare il tema dell’Intelligenza Artificiale alla civiltà nuragica dando vita a un esperimento unico nel suo genere. Grazie alla collaborazione e agli applicativi che esperti provenienti da tutto il mondo hanno presentato – conclude Vargiu - sarà possibile comprendere meglio le potenzialità dell’antica civiltà sarda per lo sviluppo futuro e la crescita economica della Sardegna, grazie anche alle nuove sfide legate all’innovazione».

L'iniziativa punta infatti a esplorare le potenzialità offerte dall’Intelligenza artificiale a promuovere un impegno diffuso a favore di una nuova narrazione della civiltà nuragica, attraverso ricostruzioni dettagliate degli antichi villaggi ma anche attraverso nuovi strumenti di marketing come il gaming o meglio l’ archeogaming, in grado di raggiungere le nuove generazioni in tutto il pianeta.