San Lorenzo Dorsino. Nonostante le intimidazioni, «non mi arrendo: ospiterò i migranti»
La foto pubblicata su Twitter
Si è davvero disposti a danneggiare i propri concittadini pur di far passare un messaggio di intolleranza, di razzismo?
Lo ha provato sulla propria pelle Gabriele Buscaini che si era candidato per affittare un immobile di sua proprietà per accogliere un gruppo di richiedenti asilo a San Lorenzo Dorsino, in provincia di Trento. E per questa ragione ha subito danni, seppur non gravi, a casa sua.
Nonostante il tentativo di dar fuoco a una delle finestre di casa, nonostante le proteste e le manifestazioni ostili di Lega e Casapound Buscaini ha deciso di non arrendersi: "Voglio ospitare i richiedenti asilo. Il mio bed and breakfast resta a disposizione" ha dichiarato in un'intervista a radio Popolare. Nel frattempo oggi il sindaco di San Lorenzo, i vicini di casa e gli operatori di Cinformi, il centro informativo per l'immigrazione della provincia di Trento, si sono di nuovo incontrati per un sopralluogo e per cercare di allentare le tensioni dei giorni scorsi.
Che cosa era dunque successo in questo piccolo comune del Trentino? Vediamo di ricostruire l'intera vicenda e gli atti intimidatori, a sfondo razzista che ne sono conseguiti.
Vuole ospitare 7 migranti nel suo B&B. Tentano di bruciargli casa
Nella notte tra il 10 e l’11 aprile alcuni ignoti hanno tentato di incendiare la finestra di una delle case di Buscaini a San Lorenzo Dorsino, piccolo comune di 1600 abitanti in provincia di Trento. L’atto sarebbe collegato alla disponibilità offerta dallo stesso proprietario di un b&b, Buscaini, di affittare una parte di un suo locale a Cinformi (il Centro Informativo per l’immigrazione della provincia di Trento) per ospitare 7 richiedenti asilo. Il sindaco del paese sarebbe stato informato in via preliminare dell’accordo. La firma del contratto, già agli inizi di aprile, aveva portato alla diffusione da parte del neo Deputato della Lega Nord Diego Binelli di una nota stampa che lanciava un "allarme" per l'arrivo di 7 richiedenti asilo e al presidio di protesta davanti al b&b da parte di alcuni esponenti di Lega e Casa Pound. In questo, nel piccolo paese, secondo quanto ha dichiarato Buscaini a Radio Popolare, si sarebbe diffuso rapidamente l’allarme sull'arrivo di un numero imprecisato di richiedenti asilo.
Alta tensione per l’arrivo dei profughi, residenti e albergatori preoccupati
I media locali non avevano contribuito a calmare le acque: "Il sentimento di paura è diffuso in tutto il paese, c’è chi minaccia il ricorso ad atti di forza per evitare l’arrivo, ma per fortuna si tratta di una ridotta minoranza", scriveva il Giornale del Trentino l’8 aprile scorso, parlando anche di una protesta dell’associazione degli albergatori locali.
Qualche giorno dopo, veniva denunciato il tentativo di incendiare la finestra di un'abitazione che in realtà non è quella affittata a Cinformi, ma una casa ceduta dallo stesso Buscaini alla sua compagna. A seguire Casa Pound ha esposto uno striscione davanti al b&b con lo slogan “Basta finti profughi” e ha di fatto giustificato il gesto vandalico: "Un gesto dal quale prendiamo le distanze e condanniamo ma che certamente è una chiara manifestazione di un disagio nei confronti di questa imposizione delle istituzioni, perché i cittadini di San Lorenzo non sono mai stati interpellati a riguardo".
L’opposizione all'accoglienza dei migranti a San Lorenzo Dorsino è stata ribadita anche da alcuni cittadini durante un incontro con l’assessore Luca Zeni, bersagliato da fischi e urla. Qui sotto uno spezzone del video con l'intervento nella sala del municipio di uno degli esponenti locali di Casa Pound.
Precedenti atti intimidatori contro chi fa accoglienza
Non è la prima volta che avviene un episodio intimidatorio contro chi fa accoglienza in Trentino. A Soraga, il 31 ottobre 2016, era stato appiccato il fuoco all’Hotel Ombretta, ancora vuoto, che avrebbe dovuto ospitare 40 richiedenti asilo.
Poche settimane dopo, toccava alla casa delle suore Elisabettiane di Lavarone a essere presa di mira con un attacco incendiario alla porta d’ingresso. Nella struttura, successivamente, venivano comunque accolte 24 donne nigeriane.
Il terzo episodio a Roncone: principio d’incendio sulla porta di una struttura di accoglienza per 13 migranti della Fondazione don Santo Amistadi, il 24 marzo 2017.
Come ricorda il sito Cronache di ordinario razzismo i richiedenti asilo ospitati complessivamente in Trentino al 13 aprile 2018 sono 1.603 su una popolazione di 1.062.000 persone; 7 su un totale di 1600 abitanti i richiedenti asilo che avrebbero dovuto essere ospitati nel comune di San Lorenzo Dorsino.
Per ora, a San Lorenzo Dorsino sembra che le proteste contro l’accoglienza dei richiedenti asilo siano andate a segno e abbiano ottenuto il risultato voluto: il progetto è stato infatti rinviato a data da destinarsi. Il titolare del b&b, tuttavia, non si dà per vinto: "Io sono un privato e della mia casa posso fare quello che voglio". Tornare sui propri passi significherebbe per l'amministrazione trentina e per la Provincia autonoma ammettere una sconfitta per un sistema di accoglienza diffusa, che stenta ad affermarsi anche a causa di manifestazioni odiose e razziste come queste.