Attualità

LA STORIA. Samuel, il bebé che fa rinascere tre paesi (e due regioni)

Viviana Daloiso martedì 4 ottobre 2016

All'alba le lancette si fermano un'altra volta. Il 24 agosto erano le 3.36: un rombo, le pareti in briciole, la paura di non ritrovarsi. Il 4 ottobre sono le 5.54: un vagito, il brusio delle infermiere, la gioia più grande. Eccolo, Samuel (nella foto qui accanto poco dopo la nascita). Qualcuno, nei corridoi dell'ospedale di Ascoli Piceno, lo chiama già “il figlio del terremoto”. Terremotati e di Amatrice sono mamma Roberta e papà Riccardo, una casa accartocciata nel centro del paese, una bimba di 18 mesi - Nicole - tirata fuori di corsa e oggi un po' stranita dagli eventi straordinari delle ultime settimane.

La famiglia Petrucci, a dirla tutta, è tre volte terremotata. I genitori di Roberta e di Riccardo sono rispettivamente di Arquata del Tronto e di Accumoli. Tutti fuori di casa in un colpo solo. Tutti costretti a trovar riparo da amici, più o meno lontani. «A noi è toccato venire a Villa Adriatica di Martinsicuro», racconta Riccardo, che di mestiere fa l'architetto e che fino al 24 agosto era impegnato nei cantieri della ricostruzione dell'Aquila. «Dopo come si faceva, a continuare?». Roberta col pancione, la piccola da seguire, la casa della zia a 100 chilometri e più di distanza. Impossibile, continuare con la vita di prima. 

«Oggi, però, c'è Samuel», ripete papà Riccardo. Il piccolo miracolo scampato al terremoto, la gioia che presto corre al telefono e nei messaggini fino a raggiungere Amatrice, Arquata, Accumoli. Lì, per le strane coincidenze del destino, è il giorno del Papa. E la festa, come il dolore prima, si moltiplica.

Arriva più lontano anche, fino all'Emilia terremotata nel 2012: le mamme di Carpi e Finale, quelle che all'epoca erano in gravidanza come Roberta, si sono mobilitate fin da subito per aiutarla. Hanno messo a disposizione corredini, passeggino, beni di prima necessità, contanti. Merito dell'iniziativa “Pronto soccorso emotivo”, dedicata alle donne in gravidanza e coordinata da i Movimenti per la vita di Finale, Rieti, Ascoli Piceno col supporto di Federvita Emilia, Lazio e Marche. Come Roberta, sui luoghi del terremoto del Centro italia ce ne sono altre. Aiutate, ascoltate. «Con queste vite salvate - è il commento dell'ideatrice del progetto e dell'anima del Movimento per la vita di Finale Emilia Antonella Diegoli - è l'Italia intera a ripartire dalle zone terremotate».