Roma. Salvini: speculazioni non ci fanno cambiare idea. Renzi: con noi spread sotto 100
Il governo non torna indietro, non cede a chi intende speculare contro l'Italia. La reazione di Matteo Salvini al pessimo inizio settimana dei marcati finanziari - con l’Italia sempre più nel ruolo di sorvegliato speciale - è sprezzante. Il vicepremier e ministro è intervenuto nel corso di una conferenza stampa, indetta nella sede dell'Ugl a Roma in compagnia della presidente del Fronte nazionale Marine Le Pen proprio mentre iniziavano ad affluire i dati dello spread e della Borsa, entrambi preoccupanti. «Chi punta a speculare su economia italiana perde tempo e denaro, non torneremo indietro», avverte Salvini. «Se volessi pensare male penserei che dietro lo spread di questi giorni c'è una manovra finanziaria di speculatori vecchia maniera che puntano sul crollo del paese», ha aggiunto. Salvini polemizza nuovamente con il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e con il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici. «Le politiche di rigore in Italia hanno aumentato il debito pubblico di 250 miliardi euro. È nostro dovere fare il contrario», spiega il leader del Carroccio. Quella che immagina, assicura, «non è una Europa senza regole ma un'Europa che ponga al centro il lavoro».
Quanto alla competizione europea, «lavoriamo da tempo a un progetto comune dell'Europa futura», spiega Salvini con al fianco la Le Pen. «Questo Fronte della libertà lavorerà per avere un progetto comune, un'idea di futuro comune che valga per i prossimi 30 anni. E se possibile anche con candidati comuni». Ma resta la difficoltà di creare un fronte comune di tanti movimenti che puntano sulle diverse sovranità nazionali. «Ovviamente - ha spiegato Le Pen - non può esistere una lista unica dei sovranisti alle prossime elezioni europee, ognuno deve portare al Parlamento europeo rappresentanti che siano capaci di difendere i propri interessi».
Secca la replica di Matteo Renzi: «Lo spread supera quota 300 (noi lo avevamo portato sotto quota 100). Salvini dice: è colpa dei mercati, è colpa di Soros. Ma pensa davvero di poter prendere in giro gli italiani? La colpa è del Governo che sta scherzando col fuoco, tanto alla fine pagano sempre i cittadini», scrive l’ex premier su Facebook. «Quando lo spread è alto chi paga sono le famiglie, i risparmiatori, la povera gente: i miliardari invece ci guadagnano. Ma se davanti alle diffidenze dei mercati e dell'Europa, il vicepremier risponde: “Me ne frego” non possiamo stupirci delle reazioni. La Manovra del Popolo è fatta sulla pelle degli italiani: l'Italia sta ingranando la retromarcia. Che peccato», conclude Renzi. «Il Governo rifletta e riproponga subito la Nota di aggiornamento al Def con il rapporto deficit/Pil al di sotto della soglia del 2,0% per il 2019, come inizialmente proposto dal ministro dell'Economia Giovanni Tria e con il pareggio di bilancio strutturale previsto per il 2020, prima che sui mercati finanziari sia troppo tardi», auspica Renato Brunetta di Forza Italia.