Giovani e lavoro: le ricette. Salvini: Fornero da abolire. Negozi, più riposi festivi
Con il 35% di disoccupazione giovanile il rapporto giovani e lavoro sarà tra i primi punti di azione del governo Salvini. Vediamoli:
1- Partiremo dalla riforma del sistema fiscale, introducendo una Flat Tax al 15% per famiglie e imprese. L’obiettivo è lasciare alle famiglie più soldi per i consumi e, di conseguenza, la produzione e l’occupazione. Il lavoro cresce solo se la gente torna a spendere e le aziende ad investire. Non si può creare per decreto come vuole fare Renzi.
2- Paga minima oraria di 9 euro sotto la quale nessun contratto può essere considerato legale. Il lavoro deve avere una retribuzione dignitosa e in un paese che si dice civile non può esserci spazio per impieghi sottopagati e sfruttamento. Oggi molti giovani vengono sfruttati con una paga da fame fino a 3 euro all’ora
3 - Riposo domenicale. Dobbiamo rispettare le esigenze dell’epoca in cui viviamo, ma prima di tutto dobbiamo rispettare l’uomo in quanto tale e il tempo che deve giustamente essere dedicato alla famiglia e agli affetti. Il riposo domenicale deve essere garantito almeno per due domeniche al mese.
4 - Riforma della Scuola e abolizione legge Fornero. Dobbiamo rafforzare e ridare dignità alle Scuole professionali, alle arti e ai mestieri che possono essere svolti senza necessariamente avere una laurea. Si pensi alle maestre d’asilo o elementari, molte delle quali rischiano di essere cancellate dalle graduatorie dopo anni di precariato perché è richiesto loro, in corsa, un titolo aggiuntivo. La riforma della scuola va di pari passo con l’abolizione della legge Fornero. Se non fai andare in pensione le persone, come possono i giovani trovare un lavoro, formare una famiglia e avere dei figli? La decrescita demografica è una tendenza che intendiamo capovolgere. La scuola va ripensata nel complesso, ripristinando l’accesso a gran parte del mercato del lavoro con le qualifiche di scuola secondaria superiore, lasciando solo ad alcune specifiche professioni l’obbligo di laurea.