Contro appalti truccati, dirigenti
incompatibili o scelti non secondo i dovuti criteri in sanità
arriva il nuovo Piano anticorruzione del ministero della
Salute, che individua le aree più a rischio di corruzione e
stabilisce la rotazione negli incarichi, nuove ipotesi di
incompatibilità negli incarichi e invita i dipendenti a
segnalare i comportamenti illeciti per via telematica,
garantendo che la loro identità non venga rivelata.
Il piano, della durata di tre anni, redatto in ottemperanza
alla legge n.190 del 2012 per la prevenzione della corruzione
nella pubblica amministrazione, parte definendo come corruzione
tutte le varie situazioni in cui, nel corso dell'attività
amministrativa, si riscontra l'abuso da parte di un soggetto del
potere a lui affidato per trarne vantaggi privati. E si
definiscono le attività a più elevato rischio di corruzione:
autorizzazione o concessione; scelta del contraente per
l'affidamento di lavori, forniture e servizi; concessione ed
erogazione di sovvenzioni e contributi, e concorsi e prove
selettive per l'assunzione del personale.
Tra gli interventi
anticorruzione previsti c'è l'identificazione del potenziale
conflitto di interessi, con astensione in caso si debbano
adottare pareri e valutazioni, e la rotazione dei dirigenti e
del personale. Per questi ultimi, nei settori più a rischio, è
stabilita una rotazione ogni 5 anni. Il Piano definisce inoltre
i casi di inconferibilità e incompatibilità di incarichi
dirigenziali interni ed esterni, stabilendo che un incarico non
potrà essere conferito a chi è stato condannato, anche con
sentenza non passata in giudicato, per reati contro la pubblica
amministrazione.
C'è inoltre un paragrafo dedicato al 'whistleblower', cioè il
dipendente che segnala eventuali illeciti all'autorità
giudiziaria o al suo superiore. In caso faccia una denuncia, non
può essere sanzionato, discriminato né licenziato. E viene
predisposto un sistema informatico di segnalazione che assicura
l'anonimato del segnalante e la riservatezza del presunto autore
dell'illecito. La asl di Milano già dallo scorso maggio ha
predisposto gli appositi strumenti perchè i dipendenti possano
denunciare episodi di corruzione tramite l'intranet aziendale.
Ma, come spiega Giovanni Cialone, responsabile prevenzione della
corruzione dell'asl, "finora nessun dipendente ha fatto
segnalazioni. Tra l'altro, dallo scorso novembre, tutti i
dipendenti delle pubbliche amministrazioni, e quindi anche delle
asl, possono fare le loro segnalazioni direttamente all'Autorità
nazionale anticorruzione, dal suo sito. Insomma, gli strumenti
ci sono, ora bisogna solo usarli. Forse ci vorrà del tempo".