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IL LUTTO. Addio a Salmonì, l'ebreo che ispirò Benigni

sabato 9 luglio 2011
È morto stamattina a Roma Romeo Salmonì, uno degli ultimi sopravvissuti romani alle deportazioni degli ebrei durante le persecuzioni naziste e fasciste. Aveva 91 anni ed era nato a Roma il 22 gennaio 1920.Salmonì - sfuggito alla razzia nazista del 16 ottobre del 1943 al Ghetto di Roma - era stata catturato dalla polizia fascista nell'aprile del 1944 e portato prima a Via Tasso e quindi a Regina Coeli. Da lì cominciò quello che lo stesso Salmonì - in un suo libro edito recentemente dal titolo 'Ho sconfitto Hitler' - definì il "lungo viaggio verso la morte", ovvero la deportazione a Fossoli e poi ad Auschwitz.Riuscito a sopravvivere al campo di sterminio, tornò a Roma alla fine di agosto del 1945. Nella capitale ritrovò i genitori, ma non i fratelli Angelo e Davide, uccisi dai nazisti. La sua storia ispirò il film "La vita è bella" di Roberto Benigni.Tra i primi a rendergli omaggio il sindaco di Roma, Gianni Alemanno: "Con la scomparsa di Romeo Salmonì ci lascia una grande uomo che con il suo coraggio e la sua forza è riuscito a salvarsi dall'inferno di Auschwitz-Birkenau. Romeo è stato un esempio per i giovani e per l'intera città"