Savoia. Le spoglie della regina Elena al Santuario di Vicoforte
Il Santuario di Vicoforte a Mondovì, nel Cuneese
Torna in Italia la salma della regina Elena di Savoia. Le spoglie della moglie di Vittorio Emanuele III, penultima Regina d'Italia (dopo di lei ci fu Maria Josè moglie di Umberto II, il "re di maggio" che regnò dal 9 maggio al 18 giugno 1946), sono state trasferite ieri da Montpellier, dove è morta nel 1952 a 79 anni, al Santuario di Vicoforte, vicino a Mondovì, nel Cuneese. A darne notizia è stata la nipote Maria Gabriella di Savoia, che in una dichiarazione alla Agence France Presse, esprime "profonda gratitudine al presidente Sergio Mattarella, che ha permesso il trasferimento del corpo in Italia". La notizia è riportata anche dal settimanale diocesano di Mondovì.
La salma è stata traslata in gran segreto nel Santuario di Vicoforte, che nelle intenzioni del duca Carlo Emanuele I di Savoia doveva diventare il mausoleo della Casa reale, il luogo destinato alle tombe della famiglia, funzione assunta in seguito dalla basilica di Superga sulla collina torinese. Nelle prossime settimane sarà trasferita qui anche le spoglie di Vittorio Emanuele III, morto in esilio il 28 dicembre di settant'anni fa ad Alessandria d'Egitto, dove è tuttora sepolto.
Le spoglie della Regina sono state collocate nella cappella di San Bernardo, conosciuta anche come mausoleo del Duca, in quanto è lì sepolto il duca Carlo Emanuele I, fautore della costruzione del santuario alla fine del '500.
L'iniziativa del rientro delle spoglie dei due Savoia, spiega il santuario, "presa dai familiari, risale come prima istanza al 2011, reiterata nel 2013, con la dichiarata disponibilità del vescovo mons. Luciano Pacomio". Nella stessa cappella "accanto al loculo che ospita la Regina, è stato anche ricavato quello che accoglierà la salma di re Vittorio Emanuele III. Per ora non si conosce la data di arrivo delle spoglie del sovrano": per questo la cappella "per adesso resta chiusa, in attesa che si realizzi appunto la traslazione del re".
Le salme dei reali, sul trono dal 1900 al 1946, sono da decenni al centro delle polemiche, per le ripetute richieste dei familiari di una traslazione solenne al Pantheon, che già ospita i feretri di Vittorio Emanuele II e Umberto I.
La polemica
Vittorio Emanuele di Savoia si rammarica per la traslazione avvenuta in gran segreto. "Pur esprimendo apprezzamento al Presidente Sergio Mattarella per la sensibilità dimostrata nei confronti del tema - commenta in una nota - non posso però non rammaricarmi che tutto ciò sia avvenuto in gran segreto, senza concedere alla regina d'Italia, sovrana della Carità benefica, gli onori dovuti e soprattutto la traslazione al Pantheon di Roma, come abbiamo sempre richiesto e prima di me mio padre, il re Umberto II. Ritengo che riportare la salma della regina in totale anonimato e in segretezza sia un insulto alla sua memoria ed a tutto ciò che ella rappresenta, dall'angelo del terremoto di Messina alla infaticabile crocerossina della Grande guerra. Sognavamo per questo giorno di festa un epilogo ben diverso - conclude Vittorio Emanuele - giustizia sarà fatta quando tutti i sovrani sepolti in esilio riposeranno nel Pantheon di Roma».