«Sono importanti per chiarire il contesto». Così i pm di Milano giudicano le due nuove testimonianze raccolte nell’inchiesta sul 'Ruby-gate'. Protagoniste sono Chiara Danese e Ambra Battilana, due 19enni piemontesi che hanno partecipato ad almeno una delle serate ad Arcore, certamente nella notte tra il 22 e il 23 agosto 2010, come confermato da altri testimoni e dagli accertamenti sulla telefonia mobile. «Siamo rimaste scioccate», hanno dichiarato entrambe a proposito della serata con il premier. Le due giovani la scorsa settimana hanno depositato una memoria e sono state sentite dagli inquirenti lunedì. Sorpresi da queste inattese ricostruzioni, sono stati gli stessi investigatori: «Ci sono piovute addosso». Entrambe hanno descritto, particolari delle feste a casa del Cavaliere. Parole che suonano come ulteriore conferma dell’ipotesi accusatoria, pur «senza aggiungere nulla di nuovo», spiegano dalla procura. Di affermazioni «destituite di ogni fondamento » parlano invece i legali-parlamentari di Berlusconi, Piero Longo e Niccolò Ghedini. «La genesi delle dichiarazioni e i tempi – annotano – appaiono davvero indicativi e ne dimostrano l’assoluta inconsistenza». Le testimonianze rappresentano materiale integrativo dell’inchiesta condotta dai pm Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano. In Procura viene esclusa la possibilità di nuove integrazioni d’indagine prima della richiesta di rinvio a giudizio per Nicole Minetti, Lele Mora e d Emilio Fede, indagati nel troncone d’inchiesta separato da quello che vede Silvio Berlusconi imputato nel processo con rito immediato. Resta da chiarire che fine faranno le intercettazioni telefoniche tra il presidente del consiglio e tre delle più assidue invitate alle cene di Arcore. Conversazioni che, secondo quanto prescritto dalla legge Boato,- non sono utilizzabili nei confronti del parlamentare intercettato, in questo caso il premier Berlusconi, ma che possono comunque entrare nel fascicolo di indagine parallelo, quello aperto per Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede. La Procura deve soltanto decidere quando depositare queste trascrizioni. Gli inquirenti potrebbero farlo al momento della richiesta di rinvio a giudizio o in una fase successiva, chiedendo il deposito al giudice in sede di udienza preliminare.