La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera che permetterà l'immissione in commercio della pillola abortiva denominata RU486 arriverà "entro novembre", non appena la ditta produttrice avrà introdotto una aggiunta al foglio illustrativo specificando le specifiche della delibera". Lo afferma il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Sergio Pecorelli, ascoltato questa mattina in audizione dalla commissione Sanità di palazzo Madama in merito all'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva, promossa dalla stessa commissione. "Il foglio illustrativo non sarà modificato - spiega in proposito Pecorelli - però verrà inserita in fondo la cosiddetta 'blu box', nella quali vengono scritte le condizioni relative alla legge 194 e sottolineate alcune specifiche della delibera, dal limite di utilizzo delle sette settimane al fatto che ci deve essere una somministrazione ospedaliera e che il percorso abortivo deve avvenire all'interno di una struttura sanitaria". Dunque delle modifiche, a tutti gli effetti. "Non appena la ditta ci manderà il foglio completo - ha poi concluso il presidente - la delibera il giorno dopo verrà mandata in Gazzetta".Sul procedimento di immissione in commercio della pillola abortiva denominata RU486 "noi riteniamo di essere stati coerenti con la legge nazionale e di aver fatto tutto all'interno di quelle che sono le disposizioni di tale legge", ha poi affermato il presidente dell'Aifa. Pecorelli ha poi voluto precisare che la legge 194 è una "legge molto buona che risale al 1978, considerata in tutti Paesi la miglior legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, perché è quella che tutela meglio la salute della donna", aggiungendo che la delibera dell'Agenzia "mira alla salvaguardia della salute perché assicura la presenza della struttura sanitaria per il processo abortivo, che è fondamentale". Nel corso del suo intervento Pecorelli hai poi ricordato che il limite di utilizzo della pillola abortiva entro la settima settimana, "limite utilizzato in gran parte dei Paesi europei e anche dalla Svizzera, è stato determinato in base al fatto che dalla settima alla nona settimana i dati, e la letteratura, hanno dimostrato che si verificano la maggior parte degli eventi avversi gravi, come emorragie gravi e infezioni, con addirittura casi di morte". E ha poi criticato "chi ha votato contro la pillola" (un chiaro riferimento a Romano Colozzi, assessore alle Finanze della Regione Lombardia, Ndr), sostenendo che lo ha fatto "in base a un parere personal-ideologico e non di tipo tecnico".