Attualità

IL PROVVEDIMENTO. Ronde, spunta una bozza con le regole

giovedì 6 agosto 2009
Età, profilo, "divisa", raggio di azione, numero massimo di partecipanti. Della bozza di regolamento sulle ronde, ormai in dirittura d'arrivo, cominciano a emergere le indiscrezioni. Ma di bozza, ancora, si tratta. Uno degli aspetti ancora da definire, infatti, riguarda "la formazione" degli aspiranti "rondisti". In particolare, a chi, tra Comuni, province, regioni, spetterà istruire e addestrare quanti, a partire dall'8 agosto, vorranno partecipare alla sicurezza delle proprie comunità, grazie alle novità introdotte dal pacchetto del ministro dell'Interno Roberto Maroni.La bozza del regolamento, che verrà reso pubblico contestualmente alla data di entrata in vigore della legge, l'8 agosto appunto, è al momento uno dei segreti più custoditi del Viminale. Ugualmente ad alcune agenzie di stampa sono filtrate le prime anticipazioni. Proprio il tema delicato della formazione è stato "oggetto di una richiesta in sede di Conferenza Stato-Città", spiegano ancora dal Viminale, e "non è ancora stato definito". Altre indiscrezioni, rispetto alla bozza del regolamento, aiutano a definire i confini all'interno dei quali dovranno e potranno muoversi i "volontari" che parteciperanno alle ronde.Almeno 25 anni di età e nessuna appartenenza a gruppi politici. "Almeno 25 anni di età, nessuna appartenenza a partiti o gruppi politici, nessun precedente penale, nessuna uniforme, né armi, massimo 3 membri per ronda", lasciano filtrare dal ministero dell'Interno. Quindi, "uno scenario molto diverso dalle anticipazioni delle scorse settimane". Quando qualche iniziativa estremistica aveva spinto molti a gridare anticipatamente allo scandalo. L'età, almeno 25 anni, dei partecipanti alle ronde, così come "l'esclusione degli appartenenti a gruppi e partiti politici", sembra invece indicare proprio la volontà di mettere da subito un freno all"entusiasmo di qualche "testa calda", così come quella di arginare la pericolosa deriva di una politicizzazione delle ronde, i cui rischi si erano visti qualche giorno fa con gli episodi di violenza di Massa, dove ronde "rosse" e ronde "nere" si erano affrontate in strada a suon di botte. Unico segno di riconoscimento previsto, infatti, saranno le "pettorine" gialle che saranno simili, più che a quelle degli sceriffì, invocati dai critici del provvedimento, ai gilet catarifrangenti usati dagli automobilisti in panne. Assenza di precedenti penali e divieto di portare armi. Altro punto fermo della bozza è "l'assenza di precedenti penali" da parte dei volontari, così come il "numero massimo di tre persone" che potranno partecipare a ciascuna 'pattuglià. Anche questi paletti dovrebbero rassicurare chi, nei mesi che hanno preceduto il varo definitivo della legge, era apparso molto critico, per usare un eufemismo, sulla novità voluta da Maroni, tassello di quel nuovo concetto di "sicurezza partecipata" sulla quale il Viminale punta molto. A tutte queste regole, si affianca anche "l'assoluto divieto di portare armi". "Saranno armati solo di telefono cellulare", spiegano dal Viminale. Così come sarà necessario, per partecipare alle ronde, dotarsi di un certificato di "buona salute mentale". Forse, dello stesso tipo previsto per chi oggi vuole richiedere l'iscrizione a un poligono di tiro o la licenza di possesso e porto d'armi. Zone delimitate d'azione. Le ronde, poi, non avranno libertà assoluta di movimento, ma potranno agire solamente all'"interno della zona indicata loro dai sindaci". Questo passaggio, dovrebbe dare qualche indicazione anche sulla questione ancora irrisolta del regolamento, vale a dire, a chi spetterà la "formazione" dei volontari. È possibile, infatti, che la responsabilità cada sui Comuni, che così avranno un controllo ancora maggiore delle ronde.