MALASANITA'. Neonato morto a Roma, rimosso il primario Trasfusione sbagliata a Firenze
Tutti quelli che erano di turno quel 27 giugno in cui qualcuno ha introdotto erroneamente in vena a Marcus la cannula del latte che invece doveva arrivare all'apparato digerente. Due giorni dopo, il 29, il bambino è morto, ma alle orecchie dei dirigenti la notizia è arrivata solo il 2 luglio. Alla madre, la colf filippina Jacqueline De Vega, come ha riferito oggi il suo legale e datore di lavoro Danilo Granito, era stato riferito solo di "un evento naturale, complicazioni legate a una insufficienza respiratoria. Jacqueline non aveva mai pensato di abortire, non ha provocato il parto prematuro. Amava Marcus incondizionatamente".Cosa è successo davvero in quei tre giorni di buio? Neonatologia è nella bufera: gli ispettori di Balduzzi avrebbero scoperchiato un "clima di conflittualità" tra gli operatori, ma anche "l'inadeguata organizzazione e gestione del personale" e "l'assenza di procedure e protocolli diagnostico-terapeutici". Tra incubatrici e biberon, insomma, regnerebbero liti e caos. E oggi, come se non bastasse, è emerso un nuovo caso su cui la Procura ha acceso i riflettori.Malasanità in Toscana. Una trasfusione sbagliata, invece, potrebbe essere la causa della morte di un uomo di 60 anni, ricoverato al Careggidi Firenze, avvenuta il 20 luglio scorso.Sul decesso sono in corso già da alcuni giorni accertamenti da parte della procura di Firenze. Gli inquirenti hanno ricevuto la segnalazione dell'evento dalle autorità sanitarie e da quel momento hanno aperto un'inchiesta. Verifiche sono in corso su modalità e contesto in cui è maturato l'errore. Secondo quanto si apprende, al momento non ci sono indagati, nè è stato ipotizzato un reato specifico.La trasfusione è stata sbagliata perchè doveva essere fatta a un altro paziente: il gruppo sanguigno contenuto nella sacca non era lo stesso e le condizioni dell'uomo, già gravi, sono precipitate. A distanza di due giorni è deceduto.