TRA RAID E PROTESTE. Roma è sotto esame tra antisemitismo e violenze degli ultras
Il Congresso ebraico mondiale chiede la sospensione della Lazio dalle competizioni europee se continueranno le manifestazioni razziste e antisemite allo stadio romano. Roma è bocciata anche dal Times: «È la città – si legge in una corrispondenza di ieri – più pericolosa d’Europa. Se siete tifosi in trasferta, questa è la situazione ». Adesso due ultras sono in carcere (ma Regina Coeli potrebbe aprirsi per altre persone), un giovane in ospedale (le sue condizioni sono delicate) e resta una città mortificata per l’aggressione ai tifosi inglesi presenti l’altra sera nel pub di Campo de’ Fiori. Cosa ha spinto Francesco Ianafri e Mauro Pinnelli ad accoltellare Ashley Edwards Mills? Antisemitismo o follia idiota dettata dalla passione calcistica? Il giovane Mills, che è stato operato ieri all’Ospedale San Camillo per la lesione che gli ha lacerato l’arteria femorale, prima dell’intervento ha dichiarato che era venuto a Roma solo per assistere alla partita del Tottenham contro la Lazio. Il chirurgo Piergiorgio Cao gli ha ricucito l’arteria e gli ha chiesto scusa a nome di Roma.
Gli inquirenti sembrano escludere che dietro il raid ci possa essere la pista dell’antisemitismo. Al momento dell’arresto i due avrebbero dichiarato di aver risposto a una provocazione venuta dai tifosi inglesi. E domani potranno spiegarsi nell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip. Tuttavia, l’altra sera all’Olimpico i giocatori inglesi sono stati accolti con il coro vergogno- so: «Juden Tottenham». La vicenda certo non è chiusa. Ci sono filmati delle telecamere che sorvegliano Campo de’ Fiori che potranno aiutare nelle indagini: a chiarire il movente e a individuare altri responsabili. «Qualsiasi sia la genesi di questo episodio – dice il vice capo della polizia, il prefetto Francesco Cirillo – si è trattato di un fatto gravissimo. Le cose vanno commentate a fatti, cause e moventi chiari e ad autori identificati».
A Roma è però polemica tra il presidente della Comunità ebraica, Riccardo Pacifici, e il prefetto Giuseppe Pecoraro. Pacifici aveva commentato così l’episodio: «Se è possibile aggredire i tifosi del Tottenham a Campo de’ Fiori vuol dire che Roma non è meno pericolosa di Tel Aviv». Pecoraro, risentito, ha replicato: «Non accetto provocazioni. Roma è una delle città più sicure, non mi pare ci siano razzi che piovono dal cielo e che la comunità ebraica corra rischi nella Capitale». Pacifici non si tiene la replica. Ammette che le forze dell’ordine hanno agito bene, e aggiunge: «Se però confiniamo il raid definendolo un’azione dei tifosi non abbiamo capito nulla. Chi sono i mandanti? Chi li recluta? Anche la politica, sia divisa dove serve, ma sia unita su fatti del genere». Poche parole da Gianni Alemanno: «Sarebbe un’aggravante se ci fosse una matrice antisemita». Per il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi siamo in presenza di nuove forme di violenza, «non di enormi gruppi ma di singoli che si motivano su internet e poi passano all’azione drammatica». Ricordano tutti la chiusura del sito neonazista 'Stormfront'. Evidente che non è bastato.