Attualità

FISCO. Roma, un quoziente per nuove tariffe a misura di famiglia

Paolo Ferrario sabato 4 agosto 2012
Il Comune di Roma viene incontro alle necessità delle famiglie con figli, introducendo un nuovo “quoziente” per il calcolo delle tariffe. La novità principale riguarda la Tia, la Tariffa igiene ambientale (la cosiddetta tassa rifiuti), che, grazie all’introduzione di questo nuovo sistema di calcolo, approvato dal Consiglio comunale, sarà completamente azzerata per circa 90mila nuclei familiari della capitale.Il “quoziente Roma” prevede un investimento di 27 milioni di euro e una serie di correzioni al metodo di calcolo dell’Isee, l’Indicatore della situazione economica equivalente. In particolare, è tenuta in considerazione la numerosità del nucleo familiare e l’età dei figli (fino a 25 anni). La differenza è che, mentre la scala di equivalenza dell’Isee assegna un “peso” decrescente all’aumentare del numero dei figli, il “quoziente Roma” fa esattamente il contrario, aumentando il valore all’incremento dei componenti il nucleo familiare.Un secondo fattore tenuto in considerazione è relativo alle condizioni di temporanea difficoltà economica della famiglia, per la presenza di membri disoccupati o inoccupati. Infine, per il calcolo delle tariffe sono considerati anche gli oneri sostenuti per la cura e l’assistenza di persone disabili, o con una invalidità superiore al 66%.Per poter ottenere l’esenzione totale della Tia, la famiglia dovrà presentare un indicatore equivalente inferiore ai 6.500 euro. L’esempio potrebbe essere quello di un nucleo composto da padre lavoratore, madre casalinga e due figli minori di 25 anni. Questa famiglia ha un reddito di 19.942 euro e la proprietà di un trilocale di 100 metri in zona semiperiferica, con una rendita catastale di 895,76 euro e un mutuo residuo di 100mila euro. Con l’indicatore Isee tradizionale non sarebbe esentata dalla Tia perché avrebbe un reddito equivalente di 8.106,50 euro. Invece, con l’applicazione del “quoziente Roma”, che assegna un “valore” maggiore ai figli, il reddito equivalente è di 6.080 euro e, quindi, scatta l’esenzione.Inoltre, il Comune di Roma ha confermato le tariffe degli asili nido e delle scuole dell’infanzia. In media le famiglie spendono 146 euro, che è la cifra più bassa tra le grandi città (Milano 232 euro, Torino 394 euro, Firenze 353 euro). Inoltre, le famiglie con tre o più figli minorenni sono esenti dal pagamento della quota del nido a prescindere dal reddito.Tariffe contenute anche per il servizio di ristorazione scolastica, con l’esenzione totale per i redditi Isee fino a 5.165 euro. In media, la tariffa varia da un minimo di 30 a un massimo di 80 euro mensili (Milano 61 euro, Napoli 68 euro, Firenze 98 euro, Genova 130 euro e Torino 124 euro). Inoltre, per l’85,6% degli utenti, con un reddito Isee fino a 30mila euro, l’incremento del costo del servizio è stato contenuto in 13,76 euro al mese, mentre sono previsti sconti, in base al numero di figli, per i nuclei con reddito Isee inferiore ai 25mila euro.«Finalmente una scelta amministrativa concreta a favore delle famiglie, e soprattutto di quelle numerose, in concreta applicazione dell’articolo 31 della Costituzione, troppo dimenticato in questi anni – ha commentato il presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, Francesco Belletti –. Forse è tempo che il livello nazionale accetti di apprendere dalle buone pratiche da quei Comuni che, in assenza di politiche familiari nazionali degne di questo nome, investono sulle famiglie e sulle nuove generazioni, impegnando risorse concrete nel bilancio comunale, costruendo così il futuro non solo della propria città, ma dell’intero Paese».