Roma . La Sapienza, scontri tra Azione Universitaria e i collettivi studenteschi
La statua della Minerva davanti al Rettorato della Sapienza
Ancora scontri oggi, giovedì 21 novembre, all'Università La Sapienza di Roma dove sono in corso le elezioni studentesche, tra studenti dei collettivi e giovani di destra di Azione Universitaria. Dopo le prime tensioni di ieri davanti alla facoltà di Giurisprudenza, oggi due gruppi contrapposti sono entrati di nuovo in contatto nei viali della città universitaria. Alcuni studenti di destra facevano volantinaggio quando sono arrivati i militanti dei collettivi tentando di impedirglielo: lancio di oggetti e momenti di tensione. Poi i due gruppi si sono spostati nei pressi della Facoltà di Economia dove sono entrati in contatto. Un vigilantes è rimasto ferito durante gli scontri, colpito alla testa durante un lancio di bottiglie.
Le prime avvisaglie c'erano state già ieri pomeriggio. Un gruppo di studenti di destra davanti a Giurisprudenza aveva intonato cori e distribuito volantini. All'interno della Facoltà c'erano gli studenti dei collettivi: una volta fuori si sono scontrati con chi volantinava. E oggi di nuovo tensioni, con una coda di tafferugli davanti alla facoltà di Farmacologia. I giovani di destra, che cercavano di lasciare l'ateneo e sono stati bloccati in uno dei viali della città universitaria, hanno chiesto di essere scortati dalle forze dell'ordine per uscire dall'ateneo. Poi i militanti dei collettivi studenteschi hanno organizzato un "corteo antifascista", con almeno un centinaio di studenti tra i viali dell'università, al termine di un'assemblea convocata dalle organizzazioni studentesche di sinistra davanti alla scalinata della facoltà di Giurisprudenza.
«Fuori fascisti e guardie dall'università», era scritto sullo striscione in testa. «La Sapienza e questa facoltà sono e rimarranno antifasciste», hanno ribadito gli studenti durante gli interventi nel corso dell'assemblea. «La risposta degli studenti antifascisti è arrivata solo ieri, dopo giorni di minacce, ronde e telefoni strappati dalle mani», hanno raccontato i rappresentanti dei collettivi, sostenendo inoltre che non c'era solo Azione Studentesca a fare le proprie campagne ma anche «altre realtà neofasciste» esterne all'università. Alla rettrice dell'ateneo Antonella Polimeni e al preside di Giurisprudenza, Oliviero Diliberto gli studenti chiedono «risposte» perché «questa gente non deve avere legittimità nelle nostre università».
Da destra una pioggia di proteste: «I ragazzi di Azione Universitaria sono stati vittime di una vile aggressione da parte di gruppi di collettivi di sinistra. Gli aggressori, composti per la maggior parte da non studenti dell'ateneo, hanno deliberatamente provocato i nostri ragazzi sia verbalmente che fisicamente», afferma il presidente di Gioventù Nazionale Roma Francesco Todde. «Atti di violenza e intimidazione inaccettabili - aggiunge - che rappresentano un attacco non solo alla libertà di espressione e di partecipazione democratica, ma anche alla serenità della vita accademica. Non è tollerabile che un'università, luogo per eccellenza di confronto e dialogo civile, venga trasformata in un teatro di aggressioni e sopraffazioni».
Anche il senatore di Fdi Andrea De Priamo ha parlato degli scontri in aula: «Che a degli studenti di Azione universitaria sia stato impedito l'accesso da parte dei collettivi durante lo svolgimento delle elezioni per le rappresentanze studentesche pone un problema di tenuta della nostra democrazia». Il senatore si è appellato al prefetto, parlando di un «rigurgito della violenza politica da parte dell'estrema sinistra e anche del ritorno di cattivi maestri come Raimo che - secondo il senatore - ci riportano indietro nel tempo all'epoca dello scontro armato».