Attualità

CAPITALE. Roma, nell'immondizia centinaia di manifesti dell'Anno della fede

Luca Liverani venerdì 26 aprile 2013
Centinaia di manifesti sugli eventi con il Papa dell’«Anno della fede» che finiscono nell’immondizia, anziché essere regolarmente affissi dal Comune. È successo a Roma, dove almeno seicento poster, autorizzati dal Servizio affissioni del Campidoglio per essere esposti nei prossimi giorni, sono stati trovati nella raccolta differenziata della carta. Possibile che chi doveva attaccarli si è fatto pagare senza fare il lavoro? A scoprire una vicenda tutta da spiegare – o forse fin troppo chiara – è proprio il cronista di «Avvenire». Che in un cassonetto in via Rodolfo Lanciani, zona piazza Bologna, scopre voluminosi rotoli di manifesti freschi di stampa. La cosa più sospetta è il timbro : «S.P.Q.R. Servizio affissioni 24 aprile – 3 maggio». I manifesti, col logo di Roma Capitale, pubblicizzano «I grandi eventi con Papa Francesco» dell’Anno della Fede, gestiti in collaborazione con l’Opera romana pellegrinaggi. Non è materiale scaduto, sono affissioni destinate agli spazi autorizzati. Il cronista telefona alla Polizia municipale del III Municipio, in via Goito. La voce femminile dà risposte disarmanti: «Perché chiama noi? Pensa che la cosa ci debba interessare? Dovremmo andare a togliere i manifesti dal cassonetto? Chiami piuttosto l’Ama», cioè la nettezza urbana. Al Servizio affissioni sono invece molto più interessati, ringraziano e chiedono di mettere nero su bianco la segnalazione: «Dell’affissione si occupano ditte esterne – spiega l’interlocutore – e anche se fossero scaduti, li avremmo avviati direttamente al macero». Molto allarmata è Maria Cristina Felloni, direttore del Dipartimento del Turismo: «Accerteremo le responsabilità – assicura – perché per quei manifesti Roma Capitale ha pagato stampa e affissione. Questa campagna ne prevedeva mille. È la prima volta che succede. L’Ufficio affissioni normalmente provvede a verificare a campione che siano stati applicati e negli spazi autorizzati. Ora li faremo ristampare. Non vorrei fosse un atto vandalico mirato».