Attualità

Il caso. Roma e Milano, si dimettono i due vicesindaci

Alessia Guerrieri mercoledì 15 luglio 2015
Roma e Milano perdono pezzi, nello stesso giorno ma per motivi diversi. Il numero due del Campidoglio e di Palazzo Marino infatti sbattono la porta, rassegnando le dimissioni «irrevocabili». Il vicesindaco della Capitale, Luigi Nieri, finora 'spalla' del primo cittadino nelle battaglie per la legalità, lascia – dice – «per difendere il Campidoglio ». Mentre nel capoluogo lombardo il braccio destro di Pisapia, Ada Lucia De Cesaris, voluta due anni fa al suo fianco proprio dal sindaco per la sua combattività, abbandona l’aula del Consiglio proprio perché le divergenze sull’amministrazione della città nelle ultime settimane sono diventate «insormontabili». Ma è il caso del vicesindaco capitolino a rappresentare lo scossone politico più forte, in una città già piegata dall’inchiesta di 'Mafia Capitale'. Proprio nelle carte di quel filone d’indagine e nella successiva relazione dei commissari prefettizi, compare infatti il nome del vicesindaco - anche se Nieri non risulta indagato - e il suo legame con il dominusdelle coop Salvatore Buzzi. Poi ieri, dopo alcune settimane di attacchi sulla stampa, il passo indietro anche se «mai sfiorato da indagini». Un gesto «che nessuno mi ha chiesto di fare», assicura Nieri, ma che ha alla base «l’amore per Roma e la convinzione che l’amministrazione Marino vada difesa a tutti i costi». L’esponente di Sel, difatti, sostiene di essere finito «nel tritacarne mediatico» e usato per «indebolire» un’amministrazione comunale che sta «contrastando i poteri forti». Quelle di Nieri, in realtà, seguono alle altre dimissioni eccellenti a Roma, nel giro di pochi giorni: il segretario generale del Campidoglio Liborio Iudicello e il collaboratore di Marino Mattia Stella. È proprio il medico-sindaco, mittente di una nuova lettera con minacce e bossolo intercettata ieri a Fiumicino, a difendere a spada tratta il suo vice definendolo «una persona leale e di specchiata onestà, un gentiluomo dai comportamenti inappuntabili». Ma gli attacchi «pretestuosi quanto violenti», «le polemiche artificiose» di cui Nieri è stato vittima, continua Marino, hanno raggiunto «una intensità umanamente difficile da sopportare». Al suo fianco, inoltre, anche tutta Sinistra ecologia e libertà, che «ribadendo totale stima» al compagno di partito e comprendendone la delusione, invita Nieri a «ripensarci».  L’amarezza è tanta anche nelle parole del sindaco di Milano Pisapia, annunciando in Consiglio comunale la decisione del suo numero due, spiegando che «quando c’erano delle criticità avevo un vicesindaco che risolveva i problemi ». Anche per questo, ha chiesto alla De Cesaris di ripensarci. Nulla più sulle motivazioni, chiarite dalla diretta interessata come un gesto dalle radici lontane, legato forse anche alla partita per lo stadio del Milan al Portello e al riutilizzo delle aree di Expo dopo ottobre. Le dimissioni - scrive però la 'lady di ferro' - sono dovute alle «difficoltà non più sormontabili nella prosecuzione della mia attività ammini-strativa, per il venir meno del rapporto di fiducia con una parte della maggioranza».