Migranti. Roma chiede tempo, rischio di rinvio per il patto Ue
Ora a frenare è proprio l’Italia. Prendendosi del tempo per analizzare la nuova proposta arrivata stamane sul tavolo del Consiglio Affari Interni in corso a Bruxelles, per avvicinarsi alla posizione della Germania. Si allungano perciò i tempi sull'intesa in Ue sul regolamento delle crisi inserito nel Patto sulla migrazione e l'asilo. Secondo diverse fonti europee, l'ok atteso per oggi alla riunione dei Rappresentanti Permanenti rischia di slittare dopo che l'Italia ha chiesto tempo per valutare il nuovo compromesso proposto dalla presidenza spagnola per andare incontro alle richieste della Germania, in particolare sulle tutele per i migranti e sull'esclusione dei salvataggi delle ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, attiverebbero l'emergenza flussi.
Anche se dall'Europa si ostenta ottimismo. Nel negoziato sul Patto Ue sulla migrazione e l'asilo «oggi abbiamo fatto molti progressi e siamo vicini al traguardo, ma ci sono ancora differenze, che in realtà sono sfumature che riguardano tutti gli Stati membri, non solo uno. Credo che ci è mancato un po' di tempo, ma resta la soddisfazione per il lavoro fatto finora e siamo impegnati affinché nei prossimi giorni si arrivi al mandato politico del Consiglio per poter iniziare i negoziati col Parlamento sull'insieme dei regolamenti del Patto sulla migrazione», spiega Fernando Grande-Marlaska, ministro dell'Interno della Spagna, Paese che presiede il Consiglio Ue, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Affari interni rispondendo a una domanda sulla presunta opposizione dell'Italia all'ultima versione del testo. «È chiaro che non restano ostacoli importanti, arriveremo a un accordo in alcuni giorni», ha aggiunto la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson.
Il ministro Piantedosi all'arrivo a Bruxelles - Ansa
La frenata, in realtà, sembrava essere fino a ieri del governo tedesco, ma l’apertura ieri dello stesso cancelliere Olaf Scholz di «non
ostacolare» il regolamento sul nuovo patto sull’asilo sembrava aver superato l’empasse. Poi stamane un nuovo ostacolo. L'Italia non ha detto "no" alla proposta presentata questa mattina dalla Germania sul Patto d'asilo: il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi «ha preso del tempo per un esame più approfondito dal punto di vista giuridico, sentendo anche l’opinione degli altri componenti di governo», si affretta a spiegare il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso della conferenza stampa congiunta con l'omologa tedesca Annalena Baerbock a Berlino. «Prendere del tempo non vuol dire che si pensa che non si debbano salvare le persone in mare. Noi salviamo persone ogni giorno. Noi siamo contro le organizzazioni che gestiscono i traffici di esseri umani, che, come ho detto, sono le stesse che trafficano in armi e droga», ha affermato Tajani. «La Germania è un Paese amico - ha detto ancora il responsabile della Farnesina - ma l'amicizia non impedisce di sottolineare che ci sono dei problemi che comunque non intaccano l'amicizia storica».
Ciò che si sa, finora è che il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha lasciato la sede del Consiglio, a Bruxelles, per rientrare in Italia intorno a metà mattina, mentre il Consiglio Affari Interni era ancora in corso. Il testo della posizione negoziale sul regolamento sulle crisi migratorie, infatti, potrebbe essere portato nel Coreper (il Comitato dei rappresentanti permanenti in Europa) di questa sera, per essere discusso. Piantedosi non è intervenuto nella sessione pubblica, né ha rilasciato dichiarazioni a margine.