"I Rom sono qui da generazioni e la
gran parte sono giovani famiglie che con i loro figli sono nati
a Roma. È necessario allora far crescere, nel rispetto della
legalità, la cultura dell'accoglienza e dell'inclusione sociale
e non quella del rifiuto e del disprezzo". Lo dice il cardinale
vicario di Roma, Agostino Vallini, commentando l'incidente automobilistico
avvenuto nella zona di Battistini e sottolineando che
occorrerebbe studiare nuove forme di integrazione, superando la
logica dei campi Rom.
Per Vallini, sono "inaccettabili e da condannare severamente
sono gli inviti a vendicarsi e le sconsiderate e gravi
dichiarazioni di alcuni politici". Parlando dei Rom il cardinale
di Roma fa notare che "sono uomini e donne come tutti, nostri
fratelli e sorelle, spesso già provati da sofferenze, privazioni
e paure. Nessuno si muoverebbe dalla propria terra di origine se
vivesse una vita serena e tranquilla".
Ma l'accoglienza non funziona: "I campi, comprensibili come
soluzioni di emergenza e temporanee, non si giustificano se sono
diventati di fatto definitivi. Questo è il punto veramente
dolente della questione. Perché si tratta di accampamenti dove
il disagio, il malessere, la lotta tra etnie diverse,
l'emarginazione sociale ghettizzano le persone, la gran parte
delle quali soffrono, subiscono e si adattano, non potendo e
spesso non sapendo fare altro, alla sopravvivenza e non di rado
all'illegalità e alla devianza".
"Mi domando: i fondi usati per mantenere i campi - si chiede
Vallini - non potrebbero essere meglio utilizzati, almeno in
parte, per progetti di inclusione sociale che facciano superare
per sempre la marginalizzazione? Smantellare i campi va bene, ma
la soluzione non è quella di rinchiudere le famiglie sfrattate
in altre strutture emarginanti".