Sushi & C. Nas: fuorilegge metà dei ristoranti etnici controllati
Quasi la metà dei ristoranti etnici controllati sono risultati irregolari. È il bilancio delle ispezioni effettuati a maggio dal comando carabinieri per la Tutela della Salute, che hanno effettuato anche sequestri per oltre 128 tonnellate di alimenti, per un valore commerciale di circa 232mila euro.
Su 515 ispezioni i Nas hanno accertato irregolarità in 242 strutture: "particolare attenzione - ha spiegato il generale di divisione dei Carabinieri Adelmo Lusi - è stata riservata agli esercizi di ristorazione veloce e a quelli che adottano la formula 'all you can eat' per accertare che mantengano i livelli essenziali di corretta prassi igienica e la fornitura di materie prime con un livello accettabile di sicurezza per il consumatore".
Cucina da incubo
Tra le criticità riscontrate: cibo in cattivo stato di conservazione, procedure preventive di controllo non osservate o addirittura mai predisposte, uso di alimenti con etichette in lingua straniera o prive di informazioni utili per la rintracciabilità, in alcuni casi materie prime di origine animale provenienti da Stati asiatici vietate o importate illegalmente, magazzini abusivi di stoccaggio dei prodotti, cucine mantenute in pessime condizioni igienico-sanitarie, ambienti mancanti dei minimi requisiti sanitari e di sicurezza. L'ispezione ha condotto anche alla chiusura o sospensione dell'attività di 22 imprese commerciali e alla contestazione di 477 violazioni penali e amministrative, con denuncia di 23 operatori del settore e sanzioni per altri 281. "Etnico non deve far rima con fuorilegge - ha commentato il ministro della Salute Giulia Grillo -. A tutti piace il sushi, ma non si mette a rischio la salute dei cittadini con pratiche illegali per mantenere i prezzi stracciati".