Terni. Rissa sfiorata in consiglio comunale. Il sindaco scortato fuori dall'aula
Il sindaco di terni Stefano Bandecchi (in camicia bianca) e la rissa sfiorata in consiglio comunale
Rissa sfiorata in consiglio comunale a Terni. Il sindaco Stefano Bandecchi è stato accompagnato fuori dall'aula dagli agenti di polizia locale presenti, dopo aver lasciato il suo posto e aver cercato di avvicinare il capogruppo di Fratelli d'Italia, Marco Celestino Cecconi. All'origine della tensione, un diverbio tra il primo cittadino e il consigliere di FdI, Orlando Masselli, che alle scorse elezioni si era candidato sindaco e nella passata consiliatura aveva ricoperto il ruolo di assessore al bilancio. Proprio sui conti del Comune di Terni si è accesa la miccia, quando Masselli ha criticato l'amministrazione. Bandecchi, quindi, ha invitato Masselli a «vergognarsi nel dire che oggi servono i soldi» (proprio alla luce del ruolo ricoperto negli scorsi cinque anni), e a smettere di ridere per evitare che di perdere «tutti i denti dalla bocca». Cecconi, a quel punto, ha richiamato il sindaco a toni ed espressioni più consone. Ma la situazione è degenerata con Bandecchi che ha lasciato il suo posto dirigendosi verso il capogruppo di Fratelli d'Italia ed è stato fermato dall'intervento della polizia locale. La seduta è stata poi sospesa, ma la gravità di quanto accaduto ha generato reazioni indignate.
«Lo spettacolo vergognoso che il sindaco Stefano Bandecchi ha dato questa mattina in Consiglio comunale, le minacce di violenza fisica e l'atteggiamento da picchiatore sono inaccettabili e recano danno oltre che ai lavori della massima assise cittadina, all'immagine della città tutta», ha commentato la segreteria dell'unione comunale del Pd di Terni esprimendo la propria solidarietà a Cecconi e Masselli e giudicando il comportamento di Bandecchi incompatibile con il ruolo istituzionale da lui ricoperto. Dello stesso tenore le parole del segretario comunale della Lega, Devid Maggiora, convinto che Bandecchi non sia «in grado di fare il sindaco». «Non si tratta di una questione di incompatibilità degli incarichi - ha incalzato il segretario ternano del Carroccio - è una questione di incompatibilità morale e di comportamento. Anche oggi in aula di Consiglio comunale l'ennesimo scempio, l'ennesimo teatrino di un sindaco che invece di confrontarsi, minaccia pesantemente, insulta e cerca di aggredire fisicamente un consigliere di opposizione che sta solamente facendo il suo lavoro nell'incalzare l'amministrazione a fare il proprio».