Attualità

ECONOMIA. Sciopero Tir, addio verdura E i prezzi s'impennano

giovedì 26 gennaio 2012
Nonostante alcuni disagi, a Caserta, sulla Salerno-Reggio Calabria e sull'imbarco ai traghetti a Livorno e a Olbia, la situazione del traffico giovedì sera è quasi regolare su autostrade e strade statali, mentre continuano le proteste degli auto-trasportatori che da giorni contestano il rincaro dei prezzi dei carburanti. L'allarme ora riguarda i prodotti alimentari freschi, che rischiano di deperire. E i prezzi, sui quali ci sarebbero già tentativi di speculazione. Gli operatori del settore denunciano gravi danni economici. Secondo Coldiretti sono 100mila i lavoratori del settore alimentare fermi a causa delle agitazioni. Si stima che i danni provocati al settore agricolo italiano dallo sciopero ammontino a 100 milioni di euro, mentre sono molti i prodotti che scarseggiano o addirittura mancano nei negozi, con prezzi aumentati, in alcuni casi, anche del 40 per cento.FRUTTA, LATTE E AGRUMI DISTRIBUITI GRATISOltre 30 quintali di prodotti tra latte, agrumi e verdura, merce che a causa del blocco dei tir non riesce a raggiungere negozi e supermercati, sono stati distribuiti dalla Coldiretti calabrese a pensionati e famiglie bisognose. "Sono state centinaia le persone - fa sapere la Coldiretti -  soprattutto pensionati e casalinghe che si sono messe in fila davanti ai banchetti e hanno apprezzato l'iniziativa di grande valore sociale, che fa emergere l'importanza del cibo, dell'agricoltura e dell'agroalimentare". "Un modo - è stato spiegato - per aiutare chi ha più bisogno in un momento di crisi, ma anche per denunciare la grande contraddizione causata dallo sciopero: da una parte circa 50mila tonnellate al giorno di prodotti deperibili rischiano di essere gettate con gravi danni per gli agricoltori, dall'altra i consumatori che non riescono a fare la spesa perché gli scaffali sono vuoti e sui prezzi ci sono speculazioni con aumenti del 40 per cento". La distribuzione gratuita a pensionati e famiglie bisognose di latte, uova, frutta e verdura ha interessato Venezia, Napoli, Torino e diversi capoluoghi di provincia della Calabria, dopo Milano, Roma, Bari, Bologna e CataniaDALLA UE RISCHIO PROCEDURA DI INFRAZIONESe i problemi causati al traffico merci su strada dovessero prolungarsi, l'Italia rischia di incorrere nell'apertura di una procedura d'infrazione. Lo ha ribadito il vicepresidente Ue Antonio Tajani in una conversazione telefonica di giovedì mattina con il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri. "Nel caso di simili interruzioni - si legge in una nota in cui Tajani sintetizza la telefonata - lo Stato deve informare la Commissione dell'azione che le sue autorità hanno preso o intendono prendere perché il libero movimento delle merci sia assicurato". Tajani ha detto che la Commissione europea "continuerà a controllare da vicino la situazione", aggiungendo che "la Commissione e le autorità italiane stanno ora lavorando insieme per rimuovere gli ostacoli restanti".ASSOBIOMEDICA: ALLARME CONSEGNA FORNITURE SANITARIE"È necessario che il Governo e le organizzazioni del trasporto in stato di agitazione intervengano  urgentemente per favorire la consegna delle forniture sanitarie e limitare i disagi delle proteste che, aldi là di un danno relativo per le aziende, stanno mettendo a rischio la salute di migliaia di pazienti in tutta Italia". Questa la richiesta di Assobiomedica, l'associazione di Confindustria che rappresenta la quasi totalità delle imprese biomedicali e diagnostiche, che ha ricevuto da numerose aziende associate comunicazioni allarmanti da parte dei clienti (principalmente ospedali e strutture sanitarie) sulla mancata consegna degli ordinativi.STOP A PRODUZIONE FIAT E DUE IMPIANTI COCA-COLAI blocchi stradali stano provocando ancora lo stop delle linee di produzione della Fiat da martedì mattina e di due impianti di Coca-Cola. Gli impianti del gruppo Fiat resteranno fermi anche questa notte e al primo turno di domani, ha detto un portavoce. Lo stop produttivo del turno di notte interessa lo stabilimento di Melfi e della Sevel, a cui si aggiungeranno al primo turno gli impianti di Mirafiori, Pomigliano e Cassino. Allo stabilimento di Melfi era gia previsto un giorno di cassa integrazione. Anche Coca Cola ha annunciato in una nota di "essere stata costretta a fermare la produzione negli impianti di produzione di Marcianise (Ce) e Rionero in Vulture (Pz) "per il mancato ricevimento delle materie prime necessarie alla produzione e "per poter permettere il normale deflusso dei prodotti dai magazzini".

ARRESTATI 5 AUTOTRASPORTATORILa polizia, che negli ultimi due giorni è intervenuta su disposizione dei prefetti per rimuovere i blocchi vicino a Napoli e in altre città, ha annunciato giovedì l'arresto di cinque autotrasportatori di Salerno che avevano inseguito su un'auto un Tir in Campania per bloccarlo, e di altri due che volevano fermare un'autocisterna di gasolio.

TAVOLI DI LAVORONell'incontro di ieri sera col presidente della Sicilia Raffaele Lombardo, il premier Mario Monti si è detto disponibile a convocare tavoli di lavoro tra la Regione e i ministeri dello Sviluppo Economico, dell'Economia, delle Politiche Agricole e degli Affari Europei per "rafforzare le sinergie fra le diverse misure di sostegno all'economia siciliana esistenti e l'utilizzo dei fondi strutturali europei", come si legge in una nota di Palazzo Chigi. Nell'incontro con Monti - in cui si è parlato della situazione siciliana di trasporto, pesca e agricoltura - Lombardo ha esposto al governo le problematiche di carattere fiscale, tariffario e procedurale che a suo dire rendono troppo onerosa l'attività delle imprese in Sicilia. Monti ha ricordato a Lombardo una serie di misure, già adottate, per venire incontro alle esigenze delle imprese tra cui l'abbattimento dei costi autostradali e il finanziamento da oltre 3 miliardi di euro stanziato dal Cipe per opere infrastrutturali in Sicilia. Lombardo si è impegnato ad "adoperarsi per il ritorno alla normalità in materia di ordine pubblico e di libera circolazione delle persone e delle merci", si legge ancora nella nota di Palazzo Chigi.