Il Consiglio dei Ministri ha deciso di diminuire le spese per il personale della Difesa ed aumentare le spese per gli investimenti. Oggi - si legge nel comunicato ufficiale del Cdm - l'Italia ha una spesa per la Difesa, in rapporto al Pil, più bassa d'Europa (0,9% contro una media Ue dell'1,61%); in aggiunta ha una spesa percentuale per il personale, rispetto al bilancio assegnato, ampiamente superiore alla media Ue (70% quella italiana, 51% quella europea). Per contro, la spesa d'investimento per ogni militare è ferma a 16.424 euro, contro una media europea di 26.458 euro. La riforma, oggi condivisa dal Consiglio dei Ministri, punta a riequilibrare i livelli di spesa del personale, di esercizio e di investimenti per garantire in futuro la sostenibilità finanziaria e l'efficacia operativa delle Forze Armate in chiave europea e Nato. Vale a dire, coprire con il 50% del bilancio assegnato la spesa del personale; la parte restante sarà divisa a metà tra addestramento e investimenti.Queste scelte comporteranno una revisione e riqualificazione dei programmi di investimento, ma anche unacontrazione della presenza territoriale. Il risultato sarà una Struttura Difesa ridimensionata nei numeri, ma in grado di esprimere un'operatività all'altezza delle aspettative dell'Unione europea e della Nato.
IL MINISTRO DELLA DIFESA: RIVISTO IL PROGRAMMA F-35"Confermo che il programma F-35 è stato è stato esaminato, come gli altri programmi, ed è stato rivisto". Così il ministro della Difesa, Giampaolo di Paola, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine della prima parte del Cdm. "Domani al Senato sarò più esplicito e si saprà - aggiunge il ministro - rimane un impegno importante dal punto di vista tecnologico e industriale, anche occupazionale. Il programma ha una sua valenza operativa, ma anche questo programma, come altri, è stato riportato in equilibrio".
Sul programma Jsf, ha sottolineato Di Paola, "ci sono investimenti importanti di realtà industriali che si stanno realizzando a Cameri", in provincia di Novara. E "più di 20 aziende hanno vinto contratti, ci sono circa 10.000 posti di lavoro potenziali".
"Questa riforma che è incisiva - ha concluso Di Paola - tocca anche le capacità operative, certe capacità verrano ridotte e punteremo su altre. Un programma complessivo, lo dirò domani in dettaglio al Parlamento".