I carabinieri del Noe hanno eseguito oggi sei ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, firmate dal gip di Roma, per diversi reati tra cui associazione a delinquere e traffico di rifiuti, nei confronti di Manlio Cerroni, noto imprenditore del settore e patron della grande discarica di Malagrotta alle porte di Roma, e altre cinque persone, tra cui suoi collaboratori ed ex dirigenti della Regione Lazio.
Lo riferiscono i carabinieri in una nota, precisando che i militari stanno procedendo anche al sequestro per equivalente di oltre 18 milioni di euro in danno delle società E.Giovi srl(gestore della discarica di Malagrotta) e Pontina Ambiente srl (gestore della discarica di Albano Lazione) in quanto presunti proventi del traffico di rifiuti.
Secondo gli investigatori, nella piramide organizzativa del traffico di rifiuti dopo Cerroni, si trovava Bruno Landi, anche lui ai domiciliari, ex presidente Psi della Regione Lazio nella prima metà degli anni 80 e "storico collaboratore" dell'imprenditore.
L'indagine, informa la nota dell'Arma, che ipotizza una vera e propria organizzazione criminale, si concentra su quattro direttrici: la gestione dell'impiano di raccolta e trattamento rifiuti di Albano Laziale, il termovalorizzatore della medesima città, la realizzazione di un invaso per una nuova discarica in località Monti dell'Ortaccio e le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti nei comuni di Anzio e Nettuno.
I reati contestati a vario titolo agli arrestati, oltre all'associazione a delinquere e il traffico di rifiuti, sono frode in pubbliche forniture, truffa in danno di enti pubblici e falso ideologico.
Per il momento non è stato possibile avere un commento da parte delle società interessate.