L e ciminiere del termovalorizzatore si vedono dall’autostrada, distinguibili perché diverse da qualunque altra, e a fugare ogni dubbio c’è la freccia, insegna gialla profilata di nero, che indica la direzione dell’impianto. Da mezzogiorno di ieri uno dei tre lunghi comignoli, sbuffa fumo bianco: il premier Silvio Berlusconi ha premuto il canonico bottone rosso e la prima vampata si è accesa bruciando il primo carico di rifiuti che una minipala preleva da una montagnola e immette nella fornace. Il termovalorizzatore di Acerra adesso è in funzione. «Lo Stato è ritornato a fare lo Stato» ha sottolineato Berlusconi durante la cerimonia di inaugurazione dichiarando la fine definitiva dopo 14 anni dell’emergenza rifiuti in Campania. Non senza note polemiche. «Con i precedenti governi della sinistra – ha rilevato il premier sulla scia di un filmato che tra l’altro riproponeva lo stralcio da una puntata di Annozero sulla crisi rifiuti dell’anno scorso – si intendevano come dimostrazioni di democrazia le azioni che minoranze organizzate facevano con frequenza interrompendo un’autostrada, bloccando un aeroporto, cioé andando contro le decisioni assunte democraticamente da istituzioni democratiche dello Stato». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio in cui si congratula con Berlusconi e con il governo per il «successo e il forte impegno che ha reso possibile l’avvio del termovalorizzatore». Il termovalorizzatore è di fatto il più grande investimento pubblico realizzato al Sud negli ultimi decenni. Acerra è «il successo di chi ci ha creduto – ha sottolineato il premier –. Con Acerra risparmiano tutti gli italiani». Accanto a Berlusconi esponenti del governo, il sindaco di Milano Letizia Moratti in qualità di azionista della A2A, la società lombarda che gestisce l’impianto, i vertici dell’azienda, le autorità locali e il sottosegretario Guido Bertolaso a cui va gran parte del merito per l’avvio dell’impianto. A dieci anni dalla prima valutazione di impatto ambientale, a cinque anni dall’avvio dei lavori, da ieri nelle intenzioni del premier la Campania si propone come modello positivo per le altre regioni. «Stiamo cam- biando la storia – ha dichiarato ancora Berlusconi –. Lo stiamo facendo perché lo Stato c’è e continuerà ad esserci per risolvere questa situazione in Campania. Se ci fosse un ideale striscione non ci sarebbe scritto sopra 'arrivo', perché non siamo arrivati qui a risolvere tutte le situazioni della vecchia emergenza. Ci dovrebbe essere scritto sopra 'partenza', perché è da qui che si parte per risolvere definitivamente il problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania, ma da qui si parte anche come esempio, come paradigma per risolvere il problema di smaltimento di rifiuti in tante regioni d’Italia dove si è ancora prossimi alla ripetizione di una situazione come quella della Campania». L’impianto di Acerra brucerà, dall’estate quando cioé andrà a pieno regime, 600mila tonnellate di rifiuti all’anno e garantirà risparmio energetico ed energia pulita. Il Comune incasserà 3 milioni e 200mila euro come compensazione per la presenza del termovalorizzatore sul proprio territorio. Con il termovalorizzatore verrà garantito «risparmio economico e ambientale» ha spiegato Bertolaso, che ha poi sottolineato: «Sui rifiuti la Campania era la Cenerentola, oggi è la terza regione italiana».