Attualità

RICORSI. Le lobby del gioco all'attacco di Genova

Adriano Torti sabato 29 giugno 2013
Le multinazionali del gioco d’azzardo hanno presentato tredici ricorsi al Tribunale amministrativo regionale contro il regolamento del Comune di Genova per frenare la diffusione delle sale da gioco. Tra i ricorrenti ci sono, oltre ai maggiori operatori del settore, anche Confesercenti e Confindustria. «Una class action alla rovescia – l’hanno definita gli assessori a Legalità e Sviluppo, Elena Fiorini e Francesco Oddone. Le lobby dell’azzardo ricorrono al Tar. Siamo come Davide contro Golia ma il Comune si difenderà e vincerà».Il regolamento "Sale da gioco e i giochi leciti" è stato adottato dal Comune di Genova con deliberazione 21/2013 ed è in vigore dal 24 di maggio. Fa riferimento, tra l’altro, alla Legge Regionale 17 del 30 aprile 2012 volta a dettare «norme finalizzate a prevenire il vizio del gioco, anche se lecito, e a tutelare determinate categorie di persone, oltreché a contenere l’impatto delle attività connesse all’esercizio di sale da gioco sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull’inquinamento acustico e sulla quiete pubblica». Il regolamento stabilisce, tra le altre cose, che «nei casi di agenzie per la raccolta di scommesse, sale Vlt o nel caso dell’esercizio di giochi con vincita in denaro, il locale dove viene svolta l’attività deve essere distante almeno 300 metri da: istituti scolastici e strutture universitarie; luoghi di culto (anche i cimiteri); impianti sportivi e centri giovanili; strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, strutture ricettive; attrezzature balneari e spiagge; giardini, parchi e spazi pubblici». «Al fine di tutela della salute pubblica – recita ancora il regolamento – all’interno del locale non potranno essere presenti sportelli bancari, postali o bancomat e non potranno essere aperte sale nel raggio di 100 metri da sportelli bancari, postali o bancomat, né Agenzie di prestiti di pegno o attività in cui si eserciti l’acquisto di oro, argento od oggetti preziosi». Attualmente le sale da gioco a Genova sono 59 di cui 16 nel ponente cittadino, tra Sampierdarena e Cornigliano, e 15 nel solo quartiere di San Fruttuoso. «Il gioco d’azzardo è una rovina drammatica i cui danni sono solo appena intravisti e quando ce ne accorgeremo sarà troppo tardi», ha affermato monsignor Marco Granara, presidente della Fondazione Antiusura Santa Maria del Soccorso. «Siamo molto preoccupati – ha aggiunto – ma mi pare che, finalmente, cominciano ad interessarsi del problema più persone che in passato. Infatti, di fronte a questi fenomeni, ci deve essere una rivolta popolare perché il contrasto al fenomeno non potrà mai iniziare altrimenti visti anche gli enormi introiti che lo Stato ricava dal gioco». E con l’obiettivo di portare il problema del gioco d’azzardo a un pubblico più vasto possibile la Fondazione Antiusura di Genova ha collaborato alla pubblicazione dal titolo "L’azzardo? Non è un gioco" realizzato nei mesi scorsi dal dipartimento di Salute mentale e dipendenze della Asl 3 di Genova.