Inchiesta di Firenze. Bancarotta, revocati i domiciliari per i coniugi Renzi
La richiesta di revoca degli arresti domiciliari «per la totale insussistenza delle esigenze cautelari» era stata depositata dapprima al gip Angela Fantechi dall'avvocato Federico Bagattini, difensore dei coniugi, durante l'interrogatorio di garanzia, motivandola anche con il fatto che i genitori dell'ex premier hanno lasciato ogni carica nella Eventi 6. Il gip l'aveva respinta l'1 marzo scorso. I legali di Renzi senior e della moglie hanno presentato la stessa richiesta al Tribunale del Riesame corredandola con una memoria di 25 pagine con numerosi allegati e, durante l'udienza del 6 marzo scorso, hanno contestato uno per uno i capi d'imputazione, in particolare la bancarotta.
Ai genitori dell'ex premier vengono contestate dall'accusa fatture false e gonfiate per circa 250mila euro. Le avrebbe emesse, secondo i magistrati della procura di Firenze, la Marmodiv, una delle cooperative coinvolte nell'inchiesta. Ma la Marmodiv, per la quale è stato chiesto il fallimento nell'ottobre scorso, secondo l'accusa sarebbe stata utilizzata per "alleggerire" degli oneri previdenziali e fiscali la società della famiglia Renzi, la Eventi6. Sempre secondo l'accusa, i coniugi Renzi sarebbero gli amministratori di fatto di questa cooperativa, come lo sarebbero stati di altre due cooperative coinvolte nell'inchiesta e già fallite.