Reliquia. La tunica di sant'Ambrogio sarà restaurata e studiata
La basilica di Sant'Ambrogio a Milano. La tunica del grande vescovo sarà restaurata e studiata (Fotogramma)
Sarà restaurata e studiata la tunica di seta di sant'Ambrogio. La reliquia, conservata presso la basilica milanese di Sant'Ambrogio, è stata liberata dal pesante pannello di vetro protettivo che rischiava di danneggiarne le fibre. L'operazione, molto delicata, è stata portata a termine in collaborazione con l'archeologa Sabine Schrenk, dell'Università di Bonn, e hanno permesso di cominciare il restauro e lo studio della reliquia, che secondo la tradizione sarebbe appartenuta al santo patrono di Milano vissuto nel quarto secolo dopo Cristo.
Dal secondo dopoguerra a oggi la tunica è rimasta coperta da un pesante pannello di vetro trasparente di circa 80 chili. Il tessuto, tra l'altro, aveva formato delle onde e l'enorme peso del vetro rischiava di danneggiare le sue fibre schiacciandole. Per questo Sabine Schrenk ha messo a punto un piano di "salvataggio" insieme alla restauratrice di tessuti antichi Ulrike Reichert, con cui aveva già collaborato per il restauro di altri tessuti di seta conservati nella basilica.
Il piano è stato quindi concordato con il ministero dei Beni culturali (Mibact), l'abate Erminio de Scalzi, monsignore Biaggio Pizzi e l'architetto Carlo Capponi dell'ufficio diocesano per l'Arte sacra e i beni culturali, Antonella Ranaldi, soprintendente ai Beni archeologici della Città Metropolitana di Milano.
La tunica con il suo vetro è stata impacchettata a "sandwich" tra due tavole di legno e trasferita con cura nell'archivio della basilica, trasformato in laboratorio. Il prezioso carico, posato su un grande tavolo, è stato quindi "spacchettato". Gli addetti hanno cominciato a sollevare delicatamente il vetro usando delle maniglie a ventosa mentre Reichert separava le fibre di seta adese con un bastoncino piatto. L'operazione è stata condotta centimetro quadrato per centimetro quadrato: un lavoro lungo e minuzioso, se si pensa che il tessuto è grande 170 per 280 centimetri.
La reliquia è diventata così accessibile per il restauro e le indagini che sono ora in corso, in collaborazione con il Mibact e l'università di Bonn, per approfondire lo studio materico delle fibre e la tecnica di tessitura.