Attualità

Fede e storia. Restauri per l'antica parrocchia del Santissimo Salvatore in Collepardo

venerdì 15 giugno 2018

L'esterno della chiesa del Santissima Salvatore in Collepardo dopo i lavori di restauro

Si sono conclusi i lavori di restauro della parrocchia del Santissimo Salvatore in Collepardo, luogo di culto di antica tradizione. Questa domenica, 17 giugno, alle 16, monsignor Lorenzo Loppa, vescovo della diocesi di Anagni-Alatri, inaugurerà la rinnovata struttura parrocchiale. Sull’ampio territorio di competenza svettano altri luoghi di culto degni di nota: la Certosa di Trisulti e il Santuario della Madonna delle Cese, visitati da pellegrini di tutto il mondo, in quanto tappa numero 12 dell’itinerario del Cammino di San Benedetto, che per 300 km collega Norcia a Montecassino, collegando i più importanti luoghi benedettini del centro Italia, un unicum con la Via Francigena.

La parrocchia risale al XIII secolo e ha mantenuto l’antica funzione di chiesa arcipresbiteriale, dove, come nelle chiese cattedrali, il sacerdote più anziano o ritenuto più degno dal vescovo, esercitava la funzione dell’odierno vicario generale. Questa peculiarità legittimò questo luogo di culto ad assurgere a sede prestigiosa, come dimostra anche la consacrazione al Santissimo Salvatore, citata nel 1252 dal Vescovo di Alatri, Giovanni V. Un’iscrizione sull’architrave del portone principale “Hic Salvatorem Mundi reverenter adora”, manifesta lo stretto legame tra questo luogo di culto arcipresbiteriale e la Basilica romana di San Giovanni in Laterano.

Il restauro dei locali comunitari, dove finalmente le associazioni potranno ritrovarsi, è stato effettuato con il contributo dell’8x1000. Questi spazi, appena rimessi a posto, verranno quindi, utilizzati secondo le esigenze pastorali della comunità di Collepardo, coadiuvate dal parroco don Alessandro Tannous. Dalla prossima settimana, quindi, anche la parrocchia del Santissimo Salvatore disporrà di una cappella feriale, di aule per il catechismo e per l’Azione Cattolica, e di una casa parrocchiale.

La chiesa

In quanto alla chiesa, consta di tre navate, che terminano nel presbiterio dalle volte a crociera. All’entrata sulla sinistra di trova un’acquasantiera in pietra bianca, proveniente dalla già citata Basilica lateranense, a conferma dell’iscrizione sull’architrave. Sulla destra si trova la Cappella del Battistero, sul cui soffitto si ammirano affreschi del XVI e XVII secolo. Degni di nota risultano anche le tele, che risalgono al XV secolo. Sulla navata destra si trovano i quadri con san Sebastiano Martire, la Madonna del Giglio, la Madonna del Rosario, quest’ultima al centro di un altare tardo barocco. Sulla navata sinistra si trovano san Giovanni Evangelista, Maria Regina Mundi, la Madonna del Carmelo. Al centro dell’abside si ammira il quadro del SS. Salvatore, tra le pitture di S. Pietro sulla sinistra, S. Paolo sulla destra.

La chiesa è affiancata da un ampio edificio dove, fino alla seconda metà del XX secolo, risiedevano le suore francescane missionarie del Bambin Gesù, le cui funzioni venivano celebrate nella Cappella al tempo dedicata a san Michele Arcangelo.