Manovra. Resta il bonus bebè: più 20% al secondo figlio
Il governo prova a a correre ai ripari sulle politiche familiari, che nel testo della legge di bilancio arrivato in Parlamento sono quasi assenti. Ieri Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia, ha annunciato una serie di emendamenti alla manovra. Tra le misure c’è la conferma del bonus bebè, in scadenza a fine anno. L’esponente di governo ha annunciato un finanziamento da 444 milioni per rinnovarlo (rispetto ai circa 400 stanziati per il 2018), prevedendo quindi una maggiorazione del 20% per ogni figlio successivo al primo.
Anche 40 milioni per congedo dei papà
La nuova formulazione mantiene le due fasce di reddito già previste (fino a 7mila e da 7 a 25mila euro) per gli assegni alle famiglie. Attualmente il bonus è di 80 euro al mese (960 l’anno) per i nuclei della seconda fascia, il doppio per quelli più svantaggiati, con una durata di 12 mesi. L’intervento è contenuto in un "pacchetto famiglia", presentato da Fontana, che prevede – tra emendamenti del governo ed emendamenti presentati d’intesa con il gruppo della Lega – anche uno stanziamenti da 40milioni di euro per rifinanziare il congedo di 4 giorni per i padri (già esistente ma a sua volta in scadenza), l’istituzione del "Fondo di sostegno per le crisi familiari" con 10 milioni di euro annui e il raddoppio (da 400 a 800 euro) delle detrazioni fiscali per i figli con disabilità. Nella proposta presentata, per le mamme sarà inoltre possibile scegliere se accedere a un periodo di tre mesi di maternità retribuita al 60% in alternativa a sei mesi di maternità retribuita al 30%. Infine, si punta a potenziare il Fondo politiche per la famiglia con 300milioni di euro per il triennio 2019/2021 (e 100 milioni per ogni anno successivo) rafforzando la promozione del welfare aziendale. Il ministro annuncia anche un emendamento per il rifinanziamento del cosiddetto voucher baby sitting, per 50milioni di euro, rivolto sia alle lavoratrici autonome che alle lavoratrici dipendenti. Nel presentare il suo 'pacchetto' Fontana ha spiegato come come i dati emersi dall’impiego del precedente bonus bebè hanno evidenziato un allarmante calo demografico di 22mila neonati dal 2015 al 2017 e una contrazione del -16% – nel periodo 2008-2016 – dei figli successivi al primo. «Era quindi fondamentale – ha affermato – potenziare e ristrutturare la misura » con l’aumento dei fondi per i figli non primogeniti.
Misure al vaglio del Parlamento. Forum: di più a Fondo famiglia e detrazioni
Gli emendamenti dovranno ora affrontare la navigazione in Parlamento, con tutti i rischi di un ridimensionamento legato alla limitatezza delle risorse e alla composizione delle diverse esigenze politiche. Già lo scorso anno, le proposte avanzate in quel caso dai centristi di Angelino Alfano, arrivarono al traguardo con molte ammaccature. Proprio per sollecitare una maggiore attenzione a questi temi, il Forum delle associazioni familiari è intervenuto nel dibattito sulla legge di bilancio presentando ieri al Parlamento una serie di emendamenti. Non si tratta di un piano organico, che il Forum approfondirà il prossimo 24 novembre nella sua Assemblea generale dedicata alla natalità e intitolata "Il Futuro è un patto". Ma di alcune misure di buon senso e a basso impatto sulla finanza pubblica, indicative però della necessità di non perdere di vista una delle maggiori crisi italiane, quella demografica. Per quanto riguarda il bonus bebè il Forum chiede di renderlo strutturale e non solo di rinnovarlo per il 2019, togliendolo dalla condizione di provvisorietà che lo caratterizza fin dal debutto nel 2015. Altre richieste riguardano il rafforzamento del Fondo Famiglia e delle detrazioni per i figli a carico, che il Forum propone di aumentare nella soglia massima da 950 a 1.050 euro (e da 1.220 a 1.350 per i piccoli sotto i 3 anni) con un costo stimato intorno a 500 milioni di euro. Detrazioni che andrebbero previste (nella quota fissa di 100 euro a figlio o modulate in base al reddito) anche riguardo alle addizionali Irpef di Regioni e Comuni. Per quanto riguarda i figli in condizione di disabilità il Forum chiede di cancellare il limite dei 18 anni di età per poter detrarre le spese sostenute per la pratica sportiva.