Senato, si cambia. O almeno pare. «Sulla riforma del Senato c'è il consenso dei partiti». Lo ha assicurato il segretario del Partito democratico Matteo
Renzi, intervenendo ad un convegno di Confindustria a Firenze. Renzi ha poi aggiunto spiegato che
non
sarà elettivo e sarà senza indennità. Lo comporranno
150 persone, di cui 108 sindaci di comuni
capoluogo, 21 presidenti di Regione e 21 esponenti della società
civile. Quest'ultimi «saranno scelti temporaneamente dal presidente della Repubblica per un mandato». «Il Senato - ha continuato a spiegare Renzi -
non vota il
bilancio, non dà la fiducia, ma concorre all'elezione del
presidente della Repubblica e contribuisce all'elezione dei
rappresentanti degli organi europei».
La bozza di riforma del Senato, ha ricordato il segretario del Pd, sarà discussa nel pomeriggio alla Direzione del
Pd.
Renzi è poi passato a parlare della
riforma delle Province, sulla quale «non
c'è l'accordo di tutti i partiti», ma «è possibile che avremo in
queste ore la svolta in Senato». Poi ha ribadito: «Noi però vogliamo che il 25 maggio non si voti
per le Province». La riforma «consentirà di avere Province di
secondo livello - ha concluso - con i sindaci
protagonisti»
«Questo - ha continuato - è l'anno in cui o i
problemi si risolvono o basta parlare di città metropolitane.
Non basta più accarezzare i problemi,
è finito il tempo. La riforma per l'istituzione delle
città metropolitane sarebbe importante ma da trent'anni sono
una barzelletta: da trent'anni se ne
parla, da venti sono state costituzionalizzate,
ma sono rimaste un oggetto misterioso, anzi, le riforme le hanno
mortificate».
Renzi è poi tornato su un tema a lui caro, quello dei fondi europei. «Finora coi fondi europei in Italia si sono spesi dei soldi in piccoli progetti da 15 mila euro
che sono una sconfitta - ha affondato - ma ora abbiamo 60 miliardi di euro: la Ue
dice di dare il 5% ai sindaci, la Germania dà il 10%, noi
limitiamoci al 5%». «A Firenze - ha continuato Renzi - abbiamo Fiera, Uffizi e
infrastrutture: su questi tre temi, con questi fondi, si chiude
la partita immediatamente. Sono soldi che dovrebbero essere
decisi in questi mesi, in queste settimane, ma bisogna decidere,
avere una strategia, non continuare ad andare al buio».