Linea dura con i corrotti con il riferimento all'inchiesta Mafia capitale, nessuna legge ad personam per De Luca, ma anche un bilancio positivo delle elezioni regionali e dell'iter delle risorse. Matteo Renzi intervistato da Ezio Mauro a Genova per l'iniziativa "La Repubblica delle idee" parla a tutto campo non risparmiando critiche all'opposizione interna, a quella "sinistra che fa vincere la destra".
"Chi è stato condannato deve uscire definitivamente dalla politica" ha detto Renzi aggiungendo di "vergognarsi di leggere alcune
intercettazioni". Sull'eventuale coinvolgimento del governo però, (il riferimento è al sottosegretario Castiglione indagato) il premier è cauto: un avviso di garanzia non implica le dimissioni immediate. Difesa a spada tratta anche per il neo-governatore Vincenzo De Luca finito nella lista delli impresentabili stilata da Rosi Bindi (commissione Anti-mafia). "De Luca non ha nulla a che vedere con la camorra" ha assicurato il premier, definendo "imbarazzante" quanto avvenuto e assicurando che il Pd si farà carico delle contraddizioni inserite nella Severino senza fare leggi "ad personam".
Poi l'analisi del voto, con un risultato che Renzi ancora una volta definisce positivo. "Mi dispiace per la Liguria ma non c'è
partita: numericamente il Pd ha vinto e il Pd ha il consenso nel
paese che non ha nessuna sinistra europea ha". Sicuramente il Pd deve fare una riflessione e ben venga, dice Renzi. "Ma cosa c'è fuori dal Pd? La Coalizione sociale, il Podemos italiano, Pastorino....Fuori dal Pd c'è Salvini ed il centrodestra". Poi il monito a quella sinistra che fa vincere la destra, vale a dire all'opposizione interna, e che Renzi ammette di aver messo nell'angolo spingendo l'acceleratore sulle riforme. "Ho messo la sinistra in un angolo? Sìsull'Italicum perché dopo anni di rinvii arriva il momento chese hai il coraggio fai le cose altrimenti non sei credibile. Sullavoro? Sì, perche le nostre riforme sono molto più di sinistradi quelle che sostiene la sinistra che non le ha fatte".