Attualità

ALLARME DIPENDENZE. Droghe, consumi in calo ma non per i giovani

lunedì 6 agosto 2012
​Il consumo degli stupefacenti in Italia si conferma in calo, ma non per i giovani. È quanto emerge dalla Relazione annuale 2012 al Parlamento sulla droga. Il ministro per la Cooperazione e l'Integrazione, Andrea Riccardi, nell'introduzione alla relazione, nota "per la cannabis, ad esempio, una lieve tendenza all'aumento tra la popolazione studentesca. Sempre tra i giovani- continua- si assiste ad una ripresa dei consumi di stimolanti, mentre i consumi di cocaina e allucinogeni presentano un trend in diminuzione".Per l'eroina c'è, in generale, "una diminuzione dei consumi; tuttavia preoccupa la stabilità dell'assunzione di tale micidiale droga da parte degli studenti dell'Italia meridionale e insulare e della popolazione femminile. La contrazione dei consumi, inoltre, sembra essere accompagnata da un aumento della frequenza di assunzione tra gli studenti che hanno provato eroina negli ultimi trenta giorni. Analogo discorso si può fare per la cocaina, tenuto conto che in una parte della popolazione giovanile, 16-17enni, non si è potuto registrare alcun decremento".Riccardi, inoltre, sempre nell'introduzione alla relazione antidroga, ritiene "doveroso precisare" che non intende sottrarsi "al dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere, che si è riavviato proprio in questi giorni sulla stampa, coinvolgendo anche ambiti qualificati dell'opinione pubblica". L'argomento, "per la sua estrema delicatezza e le sue molteplici e rilevantissime implicazioni, richiede di essere affrontato nelle competenti sedi istituzionali, con i tempi necessari ad un confronto ricco ed articolato che certo non può realizzarsi nel breve periodo di governo che mi è stato affidato".Riccardi ha sottolineato anche alcune situazioni critiche "al fine di orientare l'azione futura e di stabilirne lepriorità": "l'età media dei nuovi utenti (di coloro cioè che per la prima volta si rivolgono ai servizi) è di 31,6 anni, con un incremento del periodo di tempo fuori trattamento - e dei rischi che ne conseguono - e un arrivo sempre più tardivo alle strutture socio-sanitarie". Inoltre, "rispetto al 2010, si registra la chiusura di 26 strutture socio-riabilitative".Secondo il ministro, "si assiste ad una tendenza, ormai pluriennale, a non sottoporre gli utenti in trattamento presso i servizi per le tossicodipendenze (SERT) ai test per le principali patologie infettive correlate (AIDS ed epatiti B e C); si riscontra un bassissimo utilizzo della possibilità, prevista dalla legge, di affidamento in prova dei detenuti tossicodipendenti al servizio sociale, per proseguire o intraprendere attività terapeutica".Altra allerta del ministro, la diffusione di "forme di dipendenza legate al gioco d'azzardo, anche tra la popolazione studentesca". E poi "il consumo dell'alcol e gli episodi di ubriachezza tra gli studenti, anche se in flessione, meritano comunque particolare attenzione"."In materia di carcere e droga e in tema di ludopatia ho già intrapreso iniziative - scrive il ministro nell'introduzione alla relazione al parlamento 2012 - e ribadisco in questa sede il mio impegno". Riccardi sottolinea anche le "difficoltà economiche in cui si trovano, in modo non omogeneo su tutto il territorio nazionale, le strutture pubbliche e del privato sociale".