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Regioni. Toscana a sinistra, Marche a destra. Confermati De Luca, Zaia, Emiliano e Toti

M. Ias. e M.Cass. lunedì 21 settembre 2020

Tre a tre per il centrodestra e il centrosinistra alle regionali. Dall'alto a sinistra, in senso orario: Zaia (Veneto), Emiliano (Puglia), Toti (Liguria), De Luca (Campania), Acquaroli (Marche) e Giani (Toscana)


Il bilancio delle elezioni regionali è di 3-3 tra centrodestra e centrosinistra, in attesa dei risultati in Valle d'Aosta, che però non elegge direttamente il presidente di Regione. La coalizione Lega-Forza Italia-Fratelli d'Italia conquista le Marche e conferma il Veneto e la Liguria. Il Pd conferma la Puglia, la Campania e la Toscana. Rieletti tutti i governatori uscenti che si sono ricandidati: Emiliano, De Luca, Toti e Zaia, quest'ultimo con la percentuale record del 73,5%. Risultati negativi per il Movimento 5 Stelle, che non è riuscito a sfondare in nessuna regione.

​Toscana, vince Giani per il centrosinistra sulla leghista Ceccardi

In Toscana, dove governava per il centrosinistra Enrico Rossi (non ricandidabile), il candidato del centrosinistra Eugenio Giani la spunta sulla rivale Susanna Ceccardi. Giani diventa governatore con il 48,61% dei consensi, mentre la candidata voluta da Salvini, Ceccardi, si ferma al 40,45%. Chiude al 6,4% il M5S con Irene Galletti. "Adesso governa per il bene dei toscani", le parole di augurio scritte dalla leghista sconfitta in un sms al vincitore.

​Puglia, Emiliano vince il testa a testa con Fitto

Michele Emiliano conserva la Puglia, ottenendo il 46,78% dei consensi e staccando il candidato del centrodestra Raffaele Fitto, fermo al 38,93%. La lotta è andata avanti punto a punto per le prime ore del pomeriggio, ma ha poi preso la direzione del centrosinistra. Terza Antonella Laricchia, candidata del M5S con l'11,12% dei voti. Ivan Scalfarotto, che correva da solo con Italia Viva e +Europa, raccoglie l'1,60% dei voti.

​Marche, la vittoria del "meloniano" Acquaroli

L'altro risultato sotto i riflettori è quello delle Marche, che conferma il ribaltone del centrodestra. Il "meloniano" Francesco Acquaroli ha vinto con il 49,3% dei voti, staccando di oltre dieci punti il dem Maurizio Mangialardi, fermo al 37,29%. Nelle Marche governava il centrosinistra con Ceriscioli, non ricandidato dopo il primo mandato. Anche qui M5s corre in proprio ma non influirebbe sul risultato: il candidato Mercorelli ha preso l'8,62% dei voti e non è riuscito neanche ad entrare in Consiglio. In base alla legge elettorale marchigiana - infatti - nell'assemblea entra solo il miglior perdente. Altri aspiranti governatori possono entrare se eletti nelle circoscrizioni. Mercorelli, anche candidato nella circoscrizione di Macerata ha visto scattare due seggi, uno a Pesaro Urbino e uno ad Ancona, ma non il suo.

Campania, conferma per De Luca. Battuti Caldoro e Ciarambino

Nessuna sorpresa in Campania. De Luca vince con un risultato che insieme supera i voti aggregati degli sfidanti Caldoro (centrodestra) e Ciarambino (M5s). Il governatore uscente ha ottenuto il 69,49% mentre Stefano Caldoro è al 18,06%. Per M5s si annuncia un pesantissimo tracollo rispetto al risultato ottenuto Regione alle politiche del 2018 e alle Europee del 2019: Valeria Ciarambino è al 9,93%.

​Veneto, plebiscito per Zaia: superato il 70%

Come previsto Luca Zaia trionfa in Veneto con una percentuale del 76,79%. L'avversario del centrosinistra Arturo Lorenzoni, tra l'altro colpito da coronavirus nelle ultime settimane di campagna, ha corso sin dall'inizio senza speranze di sovvertire le previsioni e ha chiuso al 15,72%, dietro di oltre 60 punti. Malissimo M5s, con Cappelletti al 3,25%. Singolare il dato riguardo alle liste: quella di Zaia presidente si attesta al 44,57% staccando così di 27 punti quella della Lega, ferma al 16,93%. Per Zaia un risultato "frutto del lavoro di una squadra". "Avere così tanta fiducia - ha commentato il leghista - ci dà ancora più responsabilità e orgoglio nel portare a casa ancora gli obiettivi. Tra i quali, ovviamente, al primo posto c'è l'autonomia".

​Liguria, riconferma per Toti: "Spinta verso l'autonomia"

Altro risultato atteso, la riconferma di Giovanni Toti in Liguria.L'ex giornalista Mediaset ha raggiunto il 56,13%, staccando di 14 punti Ferruccio Sansa, candidato unitario di Pd e 5s, fermo al 38,9%. Alleanza che ha portato alla corsa autonoma di Iv con Aristide Fausto Massardo, quotato al 2,42%. "Le regioni hanno voglia di autonomia, i cittadini hanno voglia di cambiamento, come si vede anche dal risultato del referendum", ha commentato Toti con alcuni cronisti. "Da qui - ha aggiunto - deve partire una spinta verso le riforme di cui il Paese ha bisogno, a partire proprio dall'autonomia".

​Salvini: "Al centrodestra 15 regioni su 20"

"Se i dati verranno confermati, da domani Lega e centrodestra saranno alla guida di 15 Regioni su 20. E anche dove non ce l'abbiamo fatta, tutti al lavoro con un solo obiettivo: aiutare, proteggere e far crescere la nostra bellissima Italia". Lo scrive Matteo Salvini su Faceook.

Provenzano (Pd): "Il Partito democratico torna al centro della scena"

"Nel 2018 il Partito Democratico era una forza marginale, mentre ora è al centro e si sta giocando diverse regioni", così Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud del Pd, risponde ai microfoni di Sky Tg24 sulle regionali. "La leadership di Zingaretti esce rafforzata - prosegue - perché si veniva da un bipolarismo tra due populismi, mentre ora si ha un ruolo centrale, quello di combattere la destra, da solo".

​Crimi: "Risultati scarsi per il Movimento, ma non ci scoraggiamo"

"La polarizzazione creata ad arte in diversi territori ha sicuramente reso più difficile il percorso dei nostri candidati. Il risultato è stato inferiore rispetto alle precedenti elezioni regionali. L'esito di oggi, comunque, non mi induce allo scoraggiamento ma anzi rende necessaria la consapevolezza che ci troviamo di fronte a una sfida, quella dell'organizzazione sui territori, da affrontare con entusiasmo e determinazione". Lo scrive il capo politico del M5S, Vito Crimi, in un post sul 'Blog delle Stelle'.

​Il dato sull'affluenza

L'affluenza definitiva per le Regionali è del 57,21 %: lo si rileva dal sito del ministero dell'Interno. Alle precedenti consultazioni l'affluenza si era fermata al 53,15%. Il dato però prende in considerazione soltanto l'affluenza d Campania, Liguria, Puglia e Veneto, poichè nelle altre tre regioni in cui si vota per le Regionali - Valle d'Aosta, Marche e Toscana - i dati non vengono comunicati dal Ministero dell'Interno.