Reddito di cittadinanza. Calderone alla Camera: «C'è chi soffia sul disagio sociale»
La ministra per le Politiche sociali Marina Calderone
Il governo è al lavoro, ma c’è chi approfitta del disagio sociale per fare propaganda politica. Si surrisalda il clima in Aula alla Camera durante il question time sul reddito di cittadinanza. «Questo governo, attraverso l'incentivo al lavoro e il sostegno necessario ai nostri concittadini più fragili, impiega ogni ora del suo tempo per contrastare e ridurre quel disagio sociale su cui qualcuno, al contrario, soffia cercando di costruire il dissenso, dice la responsabile del dicastero delle Poltiche sociali Marina Calderone, aggiungeno che per il più possibile la presa in carico di tutti i potenziali beneficiari delle nuove misure il ministero «sta, peraltro, seguendo con attenzione il potenziamento della rete territoriale dei Centri per l'Impiego, in linea con gli obiettivi del Pnrr. A questo proposito la ministra Calderone dà alcuni numeri: al 31 dicembre 2022, 327 centri per l'Impiego presentano uno stato di avanzamento delle attività superiore al 50% con riferimento ad interventi di formazione; dotazioni informatiche; comunicazione e sviluppo di osservatori regionali. Tra i 327, 274 hanno completato al 100% almeno la metà delle attività programmate a livello regionale.
Chi non potrà lavorare manterrà l'assegno, ma ci sono «112mila le persone attivabili al lavoro all'interno dei 159mila che hanno ricevuto l'sms di sospensione del Reddito di cittadinanza e il 35% di questi mi risulta iscritto a una delle misure di politica attiva previste e quindi godrà del beneficio Sfl dal primo di settembre - prosegue - Questo è l'obiettivo che il Governo non intende mancare e che è stato trascurato per anni da chi oggi, agitando gli animi, evoca disordini».
Inoltre per quanto riguarda l’allarme sociale a seguito della riforma del reddito di cittadinanza, Calderone ha spiegato che «sulla scorta di informazioni non abbiamo ricevuto dal ministero dell’Interno, al momento, nessuna indicazioni dalla rete delle prefetture. Nel 2023, sono state 39 le iniziative di cui 3 dal 28 luglio ad oggi che nel complesso non hanno destato particolari turbative. Anche il presidio a Napoli ha visto la partecipazione di 30 persone».
L'sms inviato dall'Inps che sospende l'assegno - ANSA
E a chi l’accusa di essere sparita dopo il caos conseguente all’sms con cui si è avvisato migliaia di famiglie dell’interruzione del reddito di cittadinanza Marina Calderone replica: «Non ho mai pensato di sottrarmi al confronto con il Parlamento sui temi di cui mi occupo. Dedico sempre il massimo impegno allo scopo di fornire puntuali risposte ai quesiti che mi vengono posti anche quando gli stessi sono mossi da ragioni di parte e propagandistici». In particolar modo la ministra del Lavoro e delle politiche sociali ha risposto a interrogazioni sulle iniziative volte a ripristinare nell’immediato l’erogazione del reddito di cittadinanza, anche in considerazione delle criticità e delle ricadute sui servizi sociali e sui centri per l’impiego (Fratoianni - AVS); sulle iniziative volte a ripristinare l’erogazione del reddito di cittadinanza, anche in relazione alla situazione delle fasce più deboli dei beneficiari e all’attuale contesto sociale (Silvestri - M5S); sul superamento delle condizioni in cui versano i nuclei familiari coinvolti dalla sospensione dell’erogazione del reddito di cittadinanza (Guerra - PD-IDP).
La replica
«Ripensateci, convocate un Cdm, fermate questo scempio. Mandate un nuovo sms e chiedete scusa», è la risposta del leader del M5s, Giuseppe Conte, nel corso del question time in aula a Montecitorio, replicando al ministro del Lavoro Elvira Calderone sulla sospensione del reddito di cittadinanza. «Avete insultato, chiamando 'divanisti'» e dicendo ai percettori del reddito di cittadinanza che non volevano lavorare. Dopo nove mesi, possiamo dire che chi non vuole lavorare è questo governo. Divanisti siete voi».
«Mentre pensate, monitorate, valutate, le persone stanno per strada, mentre state pensando le persone sono disperate, e qui non c'è qualcuno che soffia sul fuoco, il fuoco lo avete appiccato voi. Voi avete sparso la benzina e avete lanciato il cerino. Non c'è bisogno di soffiare», aggiunge, Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato dell'Alleanza Verdi Sinistra.
«C'è un problema di tempi, lo abbiamo ricordato alla ministra Calderone nel question time di oggi, per dare risposte alle tante famiglie espulse dal Reddito di cittadinanza - ribatte alle parole della ministra Carlderone la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd - La disperazione che e' esplosa in questi giorni non è colpa dell'improvvido sms dell'Inps, ma del fatto che da parte del governo risposta non c'è».
Non solo le opposizioni, ma anche la politica va all'attacco. «Deludente l'assenza di concrete risposte da parte della ministra Calderone - spiega la segretaria confederale Cgil Daniela Barbanesi - Ribadiamo con forza la nostra richiesta di prorogare almeno fino al termine del 2023 il Reddito di Cittadinanza, unico strumento universale di contrasto alla povertà, affinché nessuno venga lasciato solo».
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