"La sentenza del Consiglio di Stato che dichiara illegittime le trascrizioni in Italia dei matrimoni gay contratti all’estero, ribadisce ancora una volta quello che la Consulta ha già affermato con chiarezza, e cioè che la nostra Costituzione stabilisce che il matrimonio è solo fra un uomo e una donna." Lo afferma
Eugenia Roccella, parlamentare di Area Popolare.
"La sentenza - continua - dovrebbe avere un riflesso immediato sul ddl Cirinnà, che prevede la stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio del partner; secondo la legge l'adozione può avvenire solo all’interno di coppie sposate, e quindi - stando alle sentenze della Consulta e del Consiglio di stato - eterosessuali. Decisioni come quella recente del tribunale di Roma, - sottolinea - che ha esteso l'adozione alle convivenze omosessuali, sono quantomeno fantasiose, e aspettiamo con fiducia - conclude la parlamentare - che la Corte di appello ristabilisca il rispetto della Costituzione."
"L'anno scorso mia circolare su divieto trascrizione nozze gay contratte all'estero. Polemiche, aggressioni talvolta violente e una pioggia di ricorsi. Adesso il Consiglio di Stato mi dà ragione su tutta la linea: i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sono previsti dalla legge italiana, pertanto le trascrizioni fatte dai sindaci sono illegittime e la vigilanza è di competenza dei Prefetti. Molto bene". Lo afferma in una nota il ministro dell'Interno,
Angelino Alfano."Oggi il sindaco di Roma ha un motivo in
più per dimettersi: la clamorosa bocciatura del Consiglio di Stato
sulla trascrizione delle nozze gay in Italia". Così
Paola Binetti,
deputato di Area popolare (Ncd- Udc) commenta la decisione del
Consiglio di Stato.
Per Binetti, "ben altra cosa è il legittimo
riconoscimento di una serie di diritti che spettano alle persone
omosessuali che decidono di dare vita ad una unione civile, che non
sia e non appaia però una sorta di matrimonio. Il Consiglio di Stato
restituisce alla specifica peculiarità del matrimonio, la sua piena
dignità, che ne fa un modello unico e non imitabile nella sostanza".
"Demagogia e populismo di alcuni sindaci, in flagrante contraddizione
con una chiara indicazione venuta dal ministro dell'Interno attraverso
i prefetti, hanno solo contribuito a rallentare l'iter di approvazione
di una legge che tante coppie omosessuali attendono" esasperando,
conclude Binetti, "un contrasto tra le diverse parti che potrebbe
ancora oggi essere risolto, se si rinunciasse a voler un simil
matrimonio a tutti i costi"."Il Consiglio di Stato riconosce la piena fondatezza della circolare Alfano, e dei conseguenti atti prefettizi, con riferimento alla nullità delle registrazioni nei Comuni di matrimoni omosessuali contratti all'estero". Lo afferma il presidente della commissione Lavoro del Senato,
Maurizio Sacconi. "Finalmente una sentenza non creativa che rende giustizia a chi come il ministro dell'Interno e i suoi prefetti, oggetto di tanta polemica, hanno semplicemente applicato la legge. E non si parli di vuoto normativo perché il legislatore decide anche decidendo di non innovare", conclude Sacconi.