Le reazioni al via libera da parte del Consiglio dei ministri al Jobs act
Critica Laura Boldrini, presidente della Camera: si doveva tenere più conto dei pareri espressi nelle commissioni
"Ci sono stati anche anche dei pareri non favorevoli da parte delle commissioni di Camera e Senato e forse sarebbe stato opportuno tenerli nel dovuto conto", ha notato la presidente della Camera Laura Boldrini dimostrandosi critica con l'operato del governo. "Dopodiché - rileva la presidente della Camera parlando con i giornalisti a margine di una visita a un istituto scolastico ad Ancona - io credo che non sia nella riforma del mercato del lavoro che si possa davvero puntare per
una ripresa, bisogna crearlo il lavoro, e mi auguro che questa sia una priorità, perché il lavoro è la madre di tutte le emergenze".
La Cisl
"È un primo intervento solo parziale.
Avremmo voluto un atteggiamento più coraggioso del Governo
sulla effettiva abolizione delle forme di precarietà dei
giovani". È quanto sottolinea il Segretario Generale della
Cisl,
Annamaria Furlan in una nota. "È chiaro che bisognerà
leggere attentamente i testi prima di dare un giudizio completo
sui provvedimenti del Governo. Ma l'esultanza del Presidente
del Consiglio è assolutamente ingiustificata perchè con
queste norme cambierà poco e niente. Da un lato, si sceglie
positivamente di incentivare il contratto a tempo
indeterminato, dall'altro si inserisce la norma sui
licenziamenti collettivi che sia le commissioni parlamentari,
sia il sindacato avevano in più occasioni criticato in maniera
dettagliata. Non è questa la strada giusta per la Cisl . Per
questo speriamo che il Parlamento possa correggere questa norma
sbagliata che non produrrà nulla di buono nè per i
lavoratori, nè per le imprese.
È certamente un fatto
importante che si sia lasciato il reintegro per i licenziamenti
discriminatori e disciplinari, come aveva chiesto ripetutamente
la Cisl in questi mesi. Così come è importante aver
cancellato dalle tipologie contrattuali gli associati in
partecipazione. Ma per il resto non c'è ancora la svolta che
la Cisl auspicava sulla effettiva cancellazione delle altre
forme di precarietà selvaggia, sottopagate e senza tutele che
sono proliferate in questi anni nel mondo del lavoro. La Cisl,
per quanto ci riguarda, continuerà a battersi per affidare le
materie del lavoro alla contrattazione, che è oggi lo
strumento più efficace per favorire gli investimenti, la
produttività, le riorganizzazioni aziendali e garantire
l'ingresso stabile dei giovani nel mondo del lavoro. Non
permetteremo a nessuno di mettere in discussione diritti
consolidati dei lavoratori che oggi vengono messi a rischio
dalle norme sui licenziamenti collettivi".
"Il mantenimento delle norme sui
licenziamenti collettivi è un grave errore del governo". Lo
dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl,
Gigi
Petteni, poco prima dell'inizio del Consiglio dei ministri,
indicando in questo senso quanto risulta al sindacato. "È un
segno di arroganza e di scarsa attenzione nei confronti di
coloro che conoscono e rappresentano il mondo del lavoro",
aggiunge in una nota.
"D'altronde - prosegue Petteni - il
premier Renzi va nelle aziende, come nel caso della Fiat, solo
quando le cose vanno bene e non sa come si gestiscono le
difficoltà occupazionali ed i problemi del lavoro. In ogni caso,
siamo certi che attraverso la contrattazione recupereremo e
supereremo tutte le castronerie che il governo si appresta a
fare sui temi del lavoro", conclude il segretario confederale
della Cisl.
Cgil
"Scelte sbagliate che rendono possibili e più facili i
licenziamenti e che non cancellano la precarietà. Non siamo in
presenza dell'estensione degli ammortizzatori sociali quindi
delle tutele universali per tutti, siamo in presenza di una
riforma che non migliora le condizioni di chi ha bisogno di
lavorare". Così il segretario generale della Fiom
Maurizio
Landini parlando di jobs act, a margine dell'assemblea regionale
della categoria che si sta tenendo a Padova. "Siamo dentro ad una logica che pensa che riducendo un pò le tasse si faccia ripartire l'economia. Questa non è la strada delle riforme di cui il paese ha veramente bisogno" ha aggiunto.
Federmeccanica
"Oggi è un giorno molto importante.
Ci auguriamo che il governo confermi il passo avanti fatto nel
jobs act e ne faccia degli altri". Così il direttore generale
di Federmeccanica,
Stefano Franchi, commentata la discussione al
consiglio dei ministro dei decreti attuativi del jobs act,
durante la presentazione dell'indagine congiunturale
dell'associazione.
"Il contratto a tutele crescenti, in particolare, è
importante e deve essere applicato a tutti, anche a chi è già
assunto" e "non ha alcun senso logico distinguere tra
licenziamenti collettivi ed individuali", osserva il
direttore.