Attualità

Qualità della vita. Ravenna la città dove si vive meglio Asili e ospedali sono il top

lunedì 1 dicembre 2014
​Ravenna conquista il primo posto: è la città dove si vive meglio in Italia secondo l'ormai "storica" classifica del Sole 24Ore che passa in rassegnala qualità della vita nelle città italiane: dalla cultura al verde pubblico, dai servizi per gli anziani alle scuole. I punti di forza dell'eccellenza ravennate riguardano la disponibilità degli asili rispetto all'utenza potenziale, lo smaltimento delle cause civili e la bassa percentuale di emigrazione ospedaliera. Nel settore affari e lavoro la città è al quinto posto, e da segnalare c'è il buon tasso di occupazione (66% e nono posto, sopra Milano) e la buona propensione ad investire. Tra gli elementi che sorprendono di più c'è il primo posto per "indice di giovinezza", cioè il rapporto tra under 15 e over 64 pari a 120,59. La riapertura del cinema Astoria, multisala storica della città, e del Mariani, in centro storico, ha portato Ravenna al quinto posto italiano per numero di sale cinematografiche ogni centomila abitanti. Da migliorare invece la voce che riguarda l'ordine pubblico, dove la città è al 103esimo posto per numero di denunce. A pesare è soprattutto, in questo caso, il parametro che riguarda i furti in casa: 695 ogni 100mila abitanti e quartultimo posto della classifica italiana.    Era dalla prima edizione della ricerca, giunta alla 25/a edizione, che Ravenna non saliva sul podio: nel '90 il capoluogo romagnolo arrivò al terzo posto. Fanalino di coda della 25esima indagine sulla qualità della vita è Agrigento. Nelle prime dieci posizioni alcuni centri montani del Nord Est e diverse realtà emiliano-romagnole, ma anche una grande città come Milano, che si è piazzata all'ottavo posto, con un miglioramento fatto segnare anche da Roma, salita di otto posizioni al dodicesimo gradino. L'indagine del Sole 24 Ore ogni anno confronta le performance di vivibilità delle province italiane tramite un'articolata serie di parametri suddivisi in sei capitoli d'indagine, ciascuno basato a sua volta su sei parametri e su una graduatoria di tappa: tenore di vita, affari e lavoro, Servizi ambiente salute, popolazione, ordine pubblico e tempo libero. La classifica finale vede per la prima volta sul podio Ravenna mentre non riserva sorprese per quanto riguarda il fondo classifica: Agrigento è già stata maglia nera nel 2007 e nel 2009.    Nella top ten tre realtà medie o piccole, del Nord Est, montane: Trento prima lo scorso anno si deve accontentare della seconda posizione, Belluno si conferma al quarto posto, Bolzano scende al decimo. E il modello emiliano-romagnolo dimostra di tenere, con altre tre province che accompagnano Ravenna tra le prime dieci (Modena che si piazza al terzo gradino del podio migliorando di ben 10 posizioni rispetto al 2013, Reggio Emilia e Bologna). Buoni i risultati del Centro, in particolare delle province toscane (Siena è nona e Livorno 11esima). Il Mezzogiorno riesce invece a spingersi nella prima parte della classifica solo con le province sarde (Olbia-Tempio, Sassari e Nuoro). Per il resto anche questa volta deve rassegnarsi alla parte bassa, dove prevalgono province siciliane, calabresi e pugliesi e dove Napoli, ultima nel 2013, riesce a recuperare il 96esimo posto.