Rapporto . Difesa del territorio e lotta alla povertà: Nord promosso, Sud bocciato
Un ponte crollato durante le violente piogge del 20 novembre nei pressi di Crotone
Italia spezzata in due anche vista alla luce della Laudato si', leggendo la connessione tra povertà sociale e degrado ambientale. Non mancano tuttavia le sorprese nel rapporto "Territori Civili", curato da Caritas italiana e Legambiente e presentato stamane da don Francesco Soddu, direttore dell'organismo pastorale della Cei, e da Stefano Ciafani, presidente dell'organizzazione ambientalista, e curato da Federica De Lauso e Walter Nanni di Caritas Italiana ed Enrico Fontana di Legambiente. Sono intervenuti anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e Stanislao Di Piazza, sottosegretario di Stato per il Lavoro e le Politiche Sociali.Il rapporto analizza dimensione sociale ed ambientale in modo integrato.
Accanto alle variabili che denotano condizioni di fragilità e di povertà dei territori, sono state inclusi nell’analisi anche indicatori che esprimono, al contrario, risorse e potenzialità in ambito sociale e ambientale e che possono intervenire anche in risposta e alle condizioni di bisogno.
Sul fronte sociale sono state cosi considerate anche una serie di misure offerte in termini di contrasto alla povertà, dell’assistenza agli anziani, dell’offerta sanitaria e dell’offerta educativa pubblica per l’infanzia.
Sul fronte delle risorse ambientali gli ambiti di rilevazione scelti sono otto: smaltimento dei rifiuti, energia, agricoltura, rischio idrogeologico, aree protette, imprese e lavoro, certificazione ambientale e mobilità.
Misurando l’interconnessione tra degrado dell’ecosistema e degrado sociale il centrosud risulta fortemente penalizzato. Maglia nera è la Campania, seguita dalla Puglia, poi vengono Lazio, Sicilia e Sardegna. Sesta la Toscana mentre tre regioni settentrionali compaiono nelle prime 10 posizioni della classifica delle criticità sociali e ambientali: Emilia Romagna, Liguria e Lombardia rispettivamente all’ottavo, nono e decimo posto.
Meno sorprendente l’analisi della lettura incrociata delle risorse sociali e ambientali che vede nelle prime posizioni il “motore” economico italiano: Lombardia, Emilia Romagna, Trentino, Veneto e Piemonte.
La lettura combinata delle fragilità e delle risorse ambientali e sociali restituisce un’Italia spaccata in due. Ad eccezione di Liguria e Val d’Aosta quasi tutte le regioni del Nord compaiono nel saldo positivo, mentre le regioni del Mezzogiorno, pur potendo contare su significative risorse di carattere ambientale totalizzano un grave deficit complessivo a causa delle rilevanti fragilità sociali che incidono sulla qualità della vita dei residenti.
«Un elemento comune delle esperienze contenute nella ricerca – osserva don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana - è l’attenzione alle problematiche in una visuale unica. C’è infatti bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché, come sottolinea papa Francesco nella Laudato si’, “ la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti".
Dal racconto di tali esperienze emerge forte proprio la necessità di far convivere negli stessi tavoli di lavoro e di coordinamento attori e idee un tempo lontani, coinvolgendo in modo sempre più massiccio la comunità locale, a diversi livelli: associazioni, comitati di quartiere, chiese locali, singoli cittadini, uniti nello sforzo di rendere la nostra casa comune più accogliente e abitabile per tutti».
«Il titolo di questo lavoro, Territori Civili - ha dichiarato il presidente di Legambiente Stefano Ciafani - evoca già una direzione possibile verso cui orientare il cambiamento che molti auspicano: un nuovo modello di società e di economia, finalmente civile perché capace di generare benefici ambientali e sociali, invece di distruggere risorse naturali, moltiplicando povertà e disuguaglianze».