Sarà "Porta a Porta" a dedicare la prossima settimana una puntata ai malati e ai loro familiari che si battono per la vita e per cure più adeguate, rifiutando l'eutanasia come soluzione alle sofferenze. Quei malati e familiari a cui Fazio e Saviano, dopo aver dato spazio in "Vieni via con me" alle testimonianze di Mina Welby e Beppino Englaro, hanno negato la voce. "Negli anni scorsi Porta a Porta ha trasmesso molti dibattiti sul tema - fa sapere un comunicato dello staff della trasmissione -, fu la prima ad invitare Beppino Englaro, tornato poi frequentemente nel programma ed ha ospitato anche la signora Welby. Stavolta Bruno Vespa ha deciso per una sera di cambiare il format della trasmissione e parlerà soltanto con chi ha deciso di non interrompere il ciclo vitale dei propri cari. Nessun politico, nessun commentatore, solo protagonisti di storie ai quali altrove si è deciso di non dare voce".Domenica 27, anche la trasmissione "A sua immagine" su Raiuno sarà dedicata interamente "alle ragioni per la vita". In scaletta, un decalogo letto da Fulvio De Nigris, direttore del Centro studi per la ricerca sul Coma di Bologna; l'intervento del direttore di Avvenire Marco Tarquinio; la testimonianza di Max Tresoldi, che si è risvegliato dallo stato vegetativo dopo 10 anni. Nel pomeriggio, sempre su Raiuno, a "Domenica In-L'Arena", saranno in studio a parlare di vita ed eutanasia Mario Melazzini, Presidente dell'associazione italiana slcerosi laterale amiotrofica, Marco Tarquinio e De Nigris, insieme a Ignazio Marino, il sottosegretario Eugenia Roccella, Irene Pivetti e Stefano Zecchi.Intanto
Pier Ferdinando Casini è tornato a criticare la trasmissione di Fazio e Saviano per il mancato accoglimento delle richieste dei gruppi pro-vita. "Pensavo che per loro non valesse la regola di essere forti con i deboli e deboli con i forti - ha detto, rispondendo alla domanda di un giornalista - hanno dato invece la parola a Maroni, ma non a coloro che chiedono una cosa semplice: inneggiare al diritto alla vita. Vorrei che Fazio e Saviano, che stimo molto, ritornassero sulla loro decisione", ha concluso Casini."Quello che sta accadendo attorno alla trasmissione Vieni via con me è semplicemente incredibile e ben fa il direttore di Avvenire a mettere a nudo la falsità dei cosiddetti difensori della libertà di espressione". Lo afferma il vicepresidente della Camera dei Deputati,
Maurizio Lupi (Pdl), che aggiunge: "Nessuno chiede repliche, nessuno chiede risarcimenti. Si chiede semplicemente di raccontare la verità. E cioè che in Italia non esistono solo i Welby e gli Englaro ma anche tantissime persone che vivono la loro sofferenza come testimonianza concreta del fatto che non esistono vite di serie A e vite di serie B. Perché non raccontarlo? Forse queste persone danno fastidio perché c'è chi non si rassegna al pensiero unico dei cultori dell'eutanasia". "E pensare - ha concluso Lupi - che io ho sempre ritenuto che compito del servizio pubblico fosse quello di informare, non di fare propaganda. Fazio e Saviano sono ancora in tempo per rimediare. Lo facciano"."Ci rincuora vedere che siamo in tanti ad affiancare e sostenere Avvenire nella battaglia per dare voce a chi non ha voce: malati e disabili gravi, e i loro familiari - ha detto invece il sottosegretario alla salute,
Eugenia Roccella -. Le loro storie e le loro vite non sembrano interessare gli autori della trasmissione Vieni via con me, che ritengono inaccettabile dare spazio anche ai loro racconti e alle loro esperienze". "Parlamentari di maggioranza e opposizione hanno firmato lettere e appelli, dimostrando che su temi fondamentali come la vita c'è una condivisione che va oltre gli schieramenti, e configura alleanze importanti sui contenuti", ha aggiunto il sottosegretario. "In questo modo la politica riacquista nobiltà e supera le piccole tattiche quotidiane. Proprio per questo chiediamo a Fini e Bersani, che sono stati ospiti della trasmissione di Fazio, e hanno elencato lì i loro valori di destra e di sinistra, di esprimersi su questa vicenda e di unirsi all'appello comune: 'Fateli parlare'. È anche così che si definiscono i 'valori di destra e di sinistra', e su questi temi le alleanze devono essere coerenti e trasparenti davanti agli elettori".