Roma . Nomina Romeo, il tribunale archivia le accuse a Virginia Raggi
"Infondatezza della notizia di reato. Con queste parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti perché avevo nominato Salvatore Romeo a capo della mia segreteria politica". Lo annuncia la sindaca di Roma Virginia Raggi postando su Fb la decisione del Tribunale di Roma - sezione giudice per le indagini preliminari in cui si "dispone l'archiviazione del procedimento per infondatezza della notizia di reato".
Raggi su Facebook poi si sfoga parlando di "oltre un anno di accuse da parte di politici e dei tanti soloni che, dalle loro comode poltrone negli studi e salotti tv, pontificavano su materie che evidentemente non conoscono. Il giudice sottolinea la trasparenza e la bontà del mio operato grazie alle richieste di pareri legali che, prima della nomina, ho fatto all'avvocatura del Campidoglio e all'Autorità Nazionale Anti Corruzione di Raffaele Cantone". Il Gip, prosegue Raggi, "definisce falso che io possa aver nominato Salvatore Romeo per beneficiare di tre polizze assicurative di cui io non sapevo assolutamente nulla. Ancora fango e facile ironia sulle polizze a mia insaputa"
Oltre al sindaco di Roma, Virginia Raggi, il gip Annalisa Marazano ha archiviato la posizione di Salvatore Romeo, ex capo della segreteria politica del primo cittadino. Romeo era accusato anch'egli di abuso d'ufficio in relazione alla sua nomina. Per entrambi la procura di Roma aveva sollecitato l'archiviazione nel settembre scorso nell'ambito dell'indagine sul "pacchetto nomine". Nel motivare l'archiviazione i pm sottolineavano che nella nomina di Romeo non era riscontrabile il dolo da parte del sindaco. La nomina comportò un aumento dello stipendio per Romeo di circa tre volte, passando da 39mila euro a 110mila euro, poi ridotti a 93mila su sollecitazione dell'Anac.
Una nomina che per il procuratore aggiunto Paolo Ielo e per il pm Francesco Dall'Olio, che a settembre avevano chiesto l'archiviazione di questo filone di inchiesta, era comunque illegittima perché legata a un errato iter procedurale, anche se i magistrati non hanno ravvisato dolo da parte del sindaco Raggi.
La Raggi andrà invece a processo il 21 giugno, con rito abbreviato, per l'accusa di falso in merito alla nomina di Renato Marra a capo dell'ufficio Turismo del Comune.