Calabria. 18enne africano torturato sul barcone: amputate le gambe, gara di solidarietà
Aruna sognava di riparare le moto, dal Burkina Faso ha inseguito il suo sogno sui barconi. Ma ha incontrato violenza e sopraffazione e in Italia ci è arrivato, ma in condizioni gravissime, tanto che i medici che lo hanno raccolto in Calabria hanno dovuto amputargli le gambe e ora tentano di salvargli almeno le braccia.
La storia di Aruna
A bordo del barcone Aruna, 18 anni, ha avuto un attacco di panico. Stava male, era spaventato. Gli scafisti gli hanno legato mani e piedi, talmente stretto da bloccargli la circolazione. E' arrivato prima in Sicilia, poi in Calabria, dove è stato ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro.
Le infermiere lo hanno adottato
All'ospedale le infermiere si sono prese cure di Aruna. «È un ragazzo coraggioso, per noi è come un figlio», racconta all'Ansa l'infermiera Maria Rosaria Costantino, che su Facebook ha postato un breve racconto dei sentimenti suscitati in lei dal ragazzo, arrivato in Italia completamente solo.
Così è stato aperto un conto corrente per coprire le spese che si renderanno necessarie nei prossimi mesi: protesi, riabilitazione. Per l'ospitalità una volta uscito dall'ospedale, c'è la onlus Piccola famiglia dell'esodo, con sede a Decollatura. «Uniamo tutte le nostre forze per questo ragazzo» ha detto padre Benedetto.