Il 'modello Parma' approda a Milano: ieri il Consiglio comunale ha approvato (opposizione e maggioranza d’accordo) l’emendamento, presentato dal consigliere del Pd, Andrea Fanzago, che prevede l’adozione del 'quoziente familiare', già ampiamente sperimentato nella città emiliana. Per i prossimi tre anni (il documento approvato contempla il triennio 2011–2013) Milano adotterà progressivamente il modello che protegge le famiglie numerose e con più figli con la rimodulazione delle tariffe per l’accesso ai servizi comunali.«Ma chiamarlo modello Parma è riduttivo – ci tiene a precisare l’assessore alle politiche sociali e alla famiglia del Comune di Milano, Mariolina Moioli – già dal 2011 metteremo in atto studi di fattibilità per poter effettuare la rimodulazione delle tariffe anche per le utenze gas, luce e acqua e non solo quelle per l’accesso ai servizi sociali». Per questi, infatti, il Comune di Milano prevede già tariffe 'a misura di famiglia', con particolare riguardo a quelle più numerose. Riduzioni speciali per quanto riguarda, ad esempio, le iscrizioni al nido e alla materna, il bonus libri e la priorità per due fratellini di poter accedere alla stessa scuola, la più vicina a casa, sono già in atto nel capoluogo lombardo. Il 'modello Parma' (così chiamato perché per la prima volta adottato nella città Ducale nel 2009) contribuisce inoltre a rafforzare la capacità economica della famiglia, permettendo al tempo stesso di svolgere al meglio le proprie funzioni di cura, educazione, sostegno e accoglienza. Un modello a cui Milano guardava già da alcuni mesi e per il quale erano stati attivati tavoli tecnici e di lavoro congiunti con le associazioni di settore e gli assessorati al bilancio e alle politiche sociali. «Il sistema naturalmente sarà adeguato alla nostra città, con i nostri numeri – prosegue l’assessore milanese Moioli – Oggi abbiamo un sistema misto e stiamo riflettendo e lavorando insieme al Forum delle associazioni familiari milanesi: un gruppo tecnico–scientifico centrato sul fattore famiglia».