"Signor Presidente Napolitano, mi dia la possibilità di difendermi. Di presentarmi di fronte ad un tribunale, oggi in Italia, e di potermi difendere. Di rispondere a un interrogatorio vero come non è mai successo e così io mi comprometto a rispondere delle mie responsabilità di fronte alla giustizia italiana". Lo dice in un'intervista a "Le Iene Show" l'ex terrorista latitante in Brasile, Cesare Battisti, il quale però aggiunge: "Prima di tutto Napolitano mi manderebbe a quel paese perchè lui è il Presidente della Repubblica e io sono un signore nessuno. Secondo, Napolitano mi pare che in quegli anni era uno dei massimi avversari del movimento rivoluzionario, quindi pare che sia rimastoavversario...".Battisti insiste: "Napolitano mi sembra davvero un irriducibile degli anni '70, dell'ex Partito comunistastalinista. Non mi sembra sia la persona adeguata per dire oggi all'Italia: giriamo la pagina, dimentichiamo il passato, riconosciamo le responsabilità, riconosciamo la storia, riappacifichiamocì. Non mi pare che Napolitano stia dando esempio di questo".
LA REAZIONE DEL COLLEAl Quirinale si osserva che "il signor Cesare Battisti deve solo presentarsi nel nostro paese per espiare, secondo le norme dell'ordinamento penitenziario italiano, le pene alle quali è stato condannato a conclusione di processi svoltisi nella piena osservanza delle regole di uno Stato di diritto". Lo spiega una nota del Colle.