Consultazioni. Renzi: ci dicano prima se ci vogliono o no. Zingaretti sostiene Conte
Secondo giorno di consultazioni al Quirinale. In calendario i colloqui con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella delle delegazioni di Leu, Iv e il Pd (nel pomeriggio) e di Europeisti-Maie-Cd, Misti e Per le Autonomie (in mattinata). Domani invece è la volta del centrodestra e della delegazione del Movimento Cinque Stelle.
Ore 18.30 - Partito democratico - Il Pd comunica di sostenere l'incarico al presidente uscente Giuseppe Conte «per un governo che possa contare su un'ampia e solida base parlamentare, che sia nel solco della migliore tradizione europeista, che sia in grado di affrontare le emergenze della pandemia e che realizzi con riforme istituzionali quella macchina pubblica in grado di far ripartire il Paese». Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine delle consultazioni al Colle. «Combattere la pandemia, continuare la campagna vaccinale, attivare il Recovery fund, mettere in sicurezza e rilanciare scuola, università e sistema sanitario, varare una riforma per moderne politiche attive del lavoro e varare riforme che diano efficienza allo Stato a cominciare da una legge elettorale di stampo proporzionale», le richieste di Zingaretti.
Ore 17.30 - Italia Viva - «Abbiamo subito 15 giorni di fango perché siamo stati gli unici a porre problemi di merito. Noi non ci siamo prestati alla guerra del fango. Il punto fondamentale per noi oggi è dire che siamo pronti ad appoggiare un governo istituzionale o politico, con larga preferenza per quest'ultimo, ma questa proposta politica necessita il passaggio ulteriore di capire se vogliono stare o no con noi. Devono confrontarsi con noi, non con gli hashtag. Poi discuteremo delle persone. Io non vedo altra maggioranza politica che non contempli Italia viva», dice Matteo Renzi al termine delle consultazioni al Quirinale. Il leader di Iv rivela anche di aver sentito il presidente Conte. «La dimensione delle scuse appartiene alla dimensione degli scontri personali. Questa non è una saga, non è una fiction, non siamo al Grande Fratello, qui siamo al Quirinale. La Costituzione prevede che quando c'è una frattura politica non si va alla ricerca dei singoli parlamentari e ci si rimette alla saggezza del presidente della Repubblica per una complicata risoluzione della crisi. Questo ho espresso anche al presidente del Consiglio dimissionario che ho sentito questo pomeriggio e al quale ho spiegato che non c'è alcun elemento caratteriale nei suoi confronti». «Abbiamo rappresentato al presidente della Repubblica, quello che da mesi abbiamo detto al presidente del Consiglio dimissionario e al resto della coalizione. Se non si fanno partire i cantieri, noi appesantiamo la situazione economica e questo è un dramma. Perché in questi anni abbiamo fatto cassa integrazione e bonus, sta scadendo i blocco dei licenziamenti, ma noi sappiamo che ci sono aziende decotte che non ce la fanno più. Una questione sociale rischia di trasformarsi in una questione di ordine pubblico. C'è bisogno adesso di mettere mani a riforme degli ammortizzatori, a politiche attive del lavoro. Questo sono i temi che abbiamo posto, come dare speranze al mondo della ristorazione, dei servizi, della manifattura, dell'agroalimentare», aggiunge Teresa Bellanova.
Ore 16.45 - Liberi e uguali - «Abbiamo comunicato al presidente Mattarella la nostra disponibilità a proseguire la esperienza di governo con il presidente Conte, fondata sull'alleanza tra M5s, Pd,e Leu come nel 2018 e che possa allargarsi a chi crede nei valori costituzionali e in una Ue solidale», riferisce Federico Fornaro di Leu al termine dell'incontro al Quirinale con il capo dello Stato. «Se si mettono sul tavolo inizialmente veti sulle persone non si agevola la soluzione della crisi. Occorre avere tutti senso della responsabilità del limite e della realtà. Corriamo il rischio di alimentare un fossato che sta continuando ad allargarsi tra la vita dei cittadini e la politica», aggiunge Fornaro.
Ore 11.50 - Eu-Maie-Cd - «Abbiamo detto al presidente che questo nuovo gruppo non ha intenzione di sostituire nessuno. Noi ci siamo messi insieme perché abbiamo il valore dell'europeismo e perché crediamo che l'unica possibilità di continuare questa legislatura è con Giuseppe Conte primo ministro». Lo dice Ricardo Merlo (Eu-Maie-Cd) parlando con i cronisti nella piazza del Quirinale al termine delle consultazioni. «È necessario un reincarico al governo Conte, che à già pronto, aggiornato e responsabile. Non possiamo perdere tempo», aggiunge il senatore Gregorio De Falco dopo le consultazioni al Quirinale.
Ore 11.30 - Misto Camera - «Abbiamo manifestato al presidente Mattarella una generale preoccupazione per una crisi che non ci voleva, Come componente delle minoranze linguistiche auspico la formazione di un governo stabile con maggioranza solida. Per noi è essenziale che sia un governo europeistico con una sensibilità molto alta per le autonomie e le minoranze linguistiche», dice il deputato Manfred Schuullian al termine dell'incontro al Quirinale. «Serve una maggioranza stabile che guarda alla Ue. Un reincarico a Conte ci sembra necessario in quanto unico punto di equilibrio possibile in questa legislatura. Ci affidiamo alla saggezza del presidente Mattarella che si è dimostrato capace di iniziative adeguate», osserva Bruno Tabacci della componente Centro democratico.
Ore 11.10 - Misto-Radicali +Europa - «Abbiamo manifestato al presidente Mattarella con chiarezza che non siamo disponibili a nessun tipo di continuità, ma siamo disponibili a discutere di contenuti con un nuovo eventuale presidente incaricato con un autorevole profilo europeista e riformatore con una maggioranza più ampia e pari a quella che nella Commissione Ue sostiene Ursula Von Der Leyen», dichiara invece Emma Bonino di +Eu al termine dell'incontro al Quirinale.
Ore 10.50 - Misto Senato - «Abbiamo con molta chiarezza dato la nostra indicazione nel senso del presidente Conte: riteniamo indispensabile e necessario costruire intorno a lui e rinforzare la maggioranza e certamente allargarla su temi molto chiari e per portare a compimento il recovery fund. È necessario per il Paese che Conte possa continuare in Ue il lavoro importante che è stato fatto ed ha prodotto cambiamenti», dice Loredana De Petris del Gruppo Misto al Senato al termine dell'incontro al Quirinale con il quale è andata insieme anche al leader di Leu Pietro Grasso. «Il nostro giudizio sull'affidabilità di Iv è abbastanza critico - aggiunge - non possiamo essere alla mercè di posizioni poco chiare e comprensibili e poco collegate all'azione di governo. Bisogna garantire la stabilità senza continue contrattazioni». «Questa crisi ha lo scopo di scompaginare il quadro politico e spaccare una maggioranza che ha dimostrato di lavorare bene. L'alleanza tra il Movimento Cinque Stelle, il Pd e Leu va difesa non solo per il presente ma per il futuro. Non consentiremo che i giochi dei prossimi giorni mettano in discussione questa prospettiva», prosegue Grasso.
Ore 10.30 - Per le Autonomie - Dopo le alte cariche istituzionali di ieri, la prima forza politica a salire al Colle è quella del gruppo delle Autonomie. «Abbiamo una preferenza per un eventuale Conte ter. Abbiamo avuto una buona esperienza con Conte che ci ha sempre dato una mano. Pensiamo sia un punto di equilibrio tra tutti i partiti che formano questo governo e senza di lui è difficile avere una stabilità», dice Julia Unterberger del Gruppo "Per le Autonomie" al Senato al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica. «Abbiamo confermato al presidente Mattarella il sostegno per qualsiasi formazione purchè sia fortemente europeista e abbia nel programma la tutela delle minoranze linquistiche e delle autonomie speciali. Il Paese non ha bisogno di una crisi. Si deve trovare una soluzione politica e non un governo tecnico», aggiunge.