Milano. Quei libri senza dimora. Ecco la biblioteca itinerante dei clochard
Milano: uno dei banchetti con i libri per i senza dimora allestiti dai volontari di Ronda della Carità
Un libro per voltare pagina. Per scoprire nuovi amici. Per sfidare la solitudine e l’angoscia della vita di strada. È l’esperienza che da alcuni mesi si offre ai clochard di Milano grazie alla biblioteca itinerante di Ronda della Carità. È dalla fine degli anni ’90 che i volontari di Ronda escono con il loro camper, sera dopo sera, a portare aiuto ai senza dimora. Viveri, bevande calde, indumenti puliti. E con l’arrivo della stagione fredda: abiti pesanti, coperte, sacchi a pelo. «Lo facciamo da sempre e continueremo a farlo. Ma nutrire il corpo non basta: è fondamentale nutrire anche la mente. Per questo, dalla scorsa primavera, ogni sera, allestiamo un banchetto con libri che i senza dimora possono prendere liberamente», racconta Magda Bajetta, fondatrice e presidente di Ronda.
«Tutto nasce dalla passione per la lettura di un nostro volontario, Davide Rizzi, e dalle richieste di alcuni senza dimora – spiega la presidente –. Andare oltre la distribuzione di aiuti materiali, avere la fiducia dei clochard, aprire un dialogo con loro non è mai facile né scontato. Ci vogliono tempo, sensibilità, pazienza. E non sempre ci riesci. Davide invece è molto bravo a relazionarsi con loro. E non di rado è riuscito ad "agganciarli" proprio parlando di libri con alcuni clochard, scoprendo in loro passioni e interessi che non conoscevamo. C’è chi ha iniziato a chiederci qualcosa in prestito. E per qualche tempo, uscendo la sera con il camper, abbiamo portato libri solo a chi li aveva chiesti».
Il 22 maggio scorso si prova a voltare pagina. Si prova a fare un passo avanti. «Quella sera, su proposta di Davide, per la prima volta abbiamo allestito un banchetto con libri da prendere in prestito, ad affiancare la distribuzione di panini e té caldo – riprende Bajetta –. E ha funzionato. In media ne distribuiamo una ventina a sera, a volte di più. Molti vengono restituiti, altri no. C’è chi lo presta, a sua volta, ad altri "amici di strada". E c’è chi si affeziona al libro e sceglie di tenerlo con sé. D’altronde: chi non ha il proprio libro del cuore, e magari più d’uno? E te ne accorgi quando cambi casa e fai trasloco...». Così accade anche a chi vive come dentro un perenne trasloco. Il libro diventa un compagno fedele, si tratti di fumetti o di romanzi che stanno fra i capolavori della letteratura mondiale.
Ecco: cosa leggono e cosa chiedono i senza dimora di Milano? «Di tutto, a volte titoli sorprendenti e davvero impegnativi – risponde Bajetta –. La narrativa e i gialli "tirano" molto. C’è chi ama le biografie, chi i saggi storici. E chi chiede le poesie di Neruda piuttosto che i racconti di Hemingway, Delitto e castigo piuttosto che Moby Dick. I senza dimora stranieri chiedono anche fumetti: le figure li aiutano a capire quello che leggono e li aiutano a imparare l’italiano, si tratti di Topolino, Tex o Diabolik».
Nutrire anche la mente, dunque, non solo il corpo. Per affrontare meglio le fatiche della vita di strada. «Sì, leggere dà un grande beneficio sul piano psicologico. Lo abbiamo constatato proprio in questi mesi, fra i nostri amici – testimonia la presidente di Ronda –. Ti aiuta ad affrontare i momenti di angoscia, le crisi di depressione, il senso di precarietà della vita da senza dimora. Ricevere libri e non solo panini o té caldo, inoltre, ti aiuta a scoprire che c’è qualcuno che ti accoglie e incontra come persona, nella tua integralità, e non ti riduce solo alle tue necessità materiali.
Lo scambio di libri apre la via allo scambio di idee, opinioni, passioni. Viene meno l’asimmetria tra chi dà e chi riceve, tra il volontario e il clochard: nel dialogo siamo sullo stesso piano». Me c’è un risvolto ulteriore. «Grazie ai libri è possibile consolidare un rapporto di fiducia che ci permette di conoscere meglio anche situazioni o problemi dei clochard, di far emergere richieste d’aiuto da parte di chi magari tiene tutto per sé, e di intervenire, o orientare, di conseguenza».
Come aiutare a crescere la biblioteca di Ronda della Carità
La biblioteca itinerante di Ronda della Carità, con il suo servizio di prestito libri ai senza dimora, lancia l’appello. Chi volesse aiutarla a rinnovarsi, non ha che da venire con i propri libri in dono al Centro diurno «Punto Ronda» di via Picozzi 21, a Milano, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.
Romanzi, narrativa, fumetti, biografie, libri di storia: i lettori senza dimora sono (quasi) onnivori. Chi ne avesse, ne porti. Gli unici indesiderati? Enciclopedie e libri di scuola. Di questi, fanno sapere da Ronda, c’è già quanto basta nella sede del centro diurno. Che la biblioteca itinerante sia da "rimpolpare", è per due motivi. Il primo: dare ai clochard una scelta più ampia. Secondo: sostituire i libri che i clochard non hanno più restituito, preferendo tenerli per sé o passarli ad altri. Sono davvero (quasi) infinite e spesso sorprendenti le vie del bookcrossing.
Per saperne di più: 348.2235107. Due altri modi per condividere il cammino di Ronda della Carità? Anzitutto il «Concerto di Natale» del coro «Non solo Angeli» di Segrate che si terrà venerdì 13 dicembre alle 20,30 in Santa Maria Bianca della Misericordia, in piazza San Materno 5 a Milano. Poi: la Messa e la cena di Natale – il 24 dicembre dalle 19,30 con i frati minori del convento di Sant’Antonio – nel mezzanino della stazione Porta Venezia della linea 1 della metropolitana. I primi invitati sono i clochard. Ma questa festa che si offre e si rinnova per il ventesimo anno consecutivo, è aperta a tutti i milanesi. Come sempre.