Covid-19. Quando farò il vaccino? C'è un calcolatore che prova a risponderti
Metti per esempio che tu abbia 57 anni, non sia un operatore sanitario, né un ospite o un lavoratore di una RSA, senza patologie gravi, né incinta – come ti chiede il questionario elettronico che non fa differenza di genere – ma al massimo soffri di ipertensione arteriosa (chi non lo è a questa età?). Bene, scoprirai che hai tra gli 8.944.520 e i 13.082.512 persone davanti a te in coda per il vaccino. E che ti verrà somministrato tra il 5 giugno e il 25 luglio prossimi (prima dose), mentre riceverai la seconda tra il 26 giugno e il 15 agosto. Lo dice l’algoritmo creato da OmniCalculator.com, il sito dell’omonima startup nata in Polonia che si basa su una tecnologia utile per risolvere quesiti relativi a calcoli matematici e statistici.
I dubbi e le attese riguardo alla possibile soluzione della pandemia hanno spinto i gestori della startup a dedicare un canale anche al calcolo dei tempi necessari per vaccinarsi. Il sistema per ottenere questa risposta, diciamolo subito, è basato su parametri molto ipotetici. E il risultato immediato e anonimo che si ottiene inserendo i propri dati sull’apposito form https://www.omnicalculator.com/health/calcolatore-vaccino-italia#med-risk è tutt’altro che certo e preciso: troppe sono le incognite temporali che ancora avvolgono la campagna vaccinale, ma il “giochino” – definiamolo così anche se il tema è tutt’altro che leggero – può essere utile per farsi un’idea di massima.
Abbiamo chiesto come funziona ad Anna Wójcicka, laureata in Italianistica all’Università Tor Vergata di Roma che insieme ad Anna Szczepanek, ricercatrice dell’Università Jagellonica di Cracovia ha sviluppato il calcolatore del vaccino. “Prendendo in considerazione il piano del governo italiano che prevede un tasso di vaccinazione pari a 1.166.000 persone a settimana e una copertura pari a 70.8% della popolazione – spiega – abbiamo creato questo strumento che prende in considerazione l’età, la professione, nonché lo stato di salute. E in base a queste variabili stima il numero massimo e minimo delle persone che sono davanti nella coda per il vaccino. Indica anche le date approssimative di quando verrà somministrato a chi compila il form. Per di più mette a confronto la prognosi del governo con l’andamento effettivo delle vaccinazioni”.
Inevitabile l’obiezione: come è possibile ottenere un calcolo verosimile se ancora non si conoscono il numero delle dosi vaccinali disponibili e l'effettivo calendario di somministrazione alla popolazione? “Aggiorniamo settimanalmente i parametri – risponde Anna Wójcicka – per adeguarli alla realtà della situazione. Devo dire però che in altri Paesi dove questo strumento è stato introdotto, la previsione risulta più attendibile rispetto all’Italia dove siamo sul web solo da pochi giorni con la sezione relativa ai tempi per il vaccino anti Covid-19 e dove i piani vaccinali sono meno definiti”.
Resta insanabile invece la criticità rispetto alla provenienza geografica di chi interroga il logaritmo di OmiCalculator: a parità di età e caratteristiche sanitarie infatti, è evidente che una persona che abita a Milano o a Roma non riceverà la vaccinazione negli stessi giorni in cui la riceverà chi risiede a Torino o a Palermo. Ma il calcolatore non è ovviamente tarato per distinzioni del genere, anche perché non basterebbe un esercito di scienziati per poter conoscere il futuro su uno degli argomenti al momento più fumosi e indefiniti che esistano.
Il “giochino”, ci permettiamo di definirlo ancora così, comunque piace parecchio. Come in generale questo risponditore di dubbi, che lavora con la collaborazione di un team di matematici, medici, economisti e scienziati calcolando percentuali e dando risposte a più di 1.400 categorie di argomenti più o meno futili, da quale sia l’apporto calorico ideale per ciascuno a quanto si risparmia usando una lampada a led, o se sia più ecologico un libro o un e-book, o quanto fertilizzante occorra per una determinata misura di giardino. “In Gran Bretagna in un mese – spiega ancora la ricercatrice – 15,5 milioni di persone hanno chiesto almeno una risposta, 4,5 milioni in Germania, 2,2 in Spagna, 19,8 in Polonia e 1,5 milioni in Canada”, assicura Anna Wójcicka. Il Covid però, purtroppo, è un’altra cosa.