Coronavirus. Quasi tutta Italia in arancione da lunedì. 6,5 milioni di alunni in classe
Ecco come cambierà colore l'Italia da lunedì. Anche la Sicilia sarà arancione
Scende ancora il valore dell’indice Rt nazionale. Nell’ultima rilevazione dell’Iss il valore si attesta a 0,92, la scorsa settimana era invece a 0,98. In calo anche il valore dell’incidenza dei casi ogni 100.000 abitanti: il valore di riferimento è passato da 232 a 185 casi ogni 100 mila abitanti. Sono questi i primi dati emersi dal monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute circa l’andamento epidemiologico della pandemia di Coronavirus in Italia. A confermarlo è il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli.
Viene firmata oggi la nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza per i consueti passaggi di colore e cambi di fascia delle Regioni determinati sulla base del monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità sull’andamento dell’epidemia da Coronavirus.
Cambi che avverranno a partire da lunedì 12 aprile quando l’Italia si tingerà per lo più di arancione.
Campania, Valle D'Aosta e Puglia restano rosse, la Sardegna da arancione dovrebbe invece passare in zona rossa.
Le regioni che lasciano la zona rossa e tornano arancioni sono Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Toscana e Calabria.
Ecco cosa faremo in arancione
Nelle regioni di nuovo arancioni lunedì riapriranno i negozi e si potrà circolare all'interno del comune di residenza. Sarà inoltre possibile, una sola volta al giorno, andare a trovare amici o parenti nel comune in massimo due persone oltre ai minori di 14 anni conviventi.
Novità anche per la scuola: torneranno in classe anche gli studenti della seconda e terza media mentre per quelli delle scuole superiori la didattica in presenza deve essere garantita almeno al 50%.
Dunque, da lunedì 12 aprile rientrano a scuola per seguire le lezioni in presenza poco più di 6,5 milioni di alunni: il 77% degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie: quasi otto su dieci, secondo le stime puntuali di Tuttoscuola. Tra loro poco meno di 5,5 milioni bambini più piccoli della scuola dell'infanzia e alunni del primo ciclo, compresi quelli che si trovano in regioni classificate 'rosse'. In tutte le regioni, indipendentemente dal colore, accederanno ai servizi per la prima infanzia (0-3 anni) anche 356 mila bambini. L'unica regione in controtendenza la Sardegna, dove 63 mila alunni di seconda e terza media e delle superiori lasceranno le aule e si collegheranno da casa. In tutto saranno quasi 2 milioni quelli ancora a casa in Dad, secondo i calcoli di Tuttoscuola.
Le regioni più interessate da questa ritorno in presenza con quantità notevoli di ragazzi a scuola sono la Lombardia con 1.192.037 (e 209.776 in DAD), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in DAD), la Sicilia con 614.891 (e 125.879 in DAD), il Veneto con 573.694 (e 106.402 in DAD), l'Emilia Romagna con 519.878 alunni (e 100.145 in DAD) e la Toscana con 419.124 (e 85.492 in DAD).
La Sardegna che dopo Pasqua aveva 170.004 in presenza, da lunedì ne avrà 106.560 (e 100.178 alunni in Dad).
La campagna vaccinale
Coronavirus. AstraZeneca non ferma la campagna. Il nodo delle dosi da riprogrammare (V. Daloiso)
Sempre per oggi è attesa anche la direttiva del commissario straordinario all'emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo che ridisegna la campagna vaccinale dopo le novità su Astrazeneca. Ema "ha detto che AstraZeneca è sicuro e non ha dato alcuna controindicazione". L'autorità regolatoria italiana "prendendo spunto da quanto fatto nei paesi limitrofi con cui c'è un confronto ha dato la raccomandazione" di utilizzarlo al di sopra dei 60 anni. E per chi deve fare la seconda dose "non c'è alcun problema. Questo lo voglio riaffermare, e' veramente importante". Lo ha ribadito il commissario all'emergenza durante la visita in Fiera a Bologna all'hub vaccinale in Fiera.
La circolare del ministero della Salute: AstraZeneca sopra i 60 anni, ma avanti con le seconde dosi