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Qatargate. La procura belga chiede la revoca dell'immunità per Moretti e Gualmini

Redazione romana martedì 4 marzo 2025
La procura belga chiede la revoca dell'immunità per Moretti e Gualmini

Il Qatargate torna a scuotere l’Europarlamento e rischia inguaiare due deputate italiane. La Procura federale belga ha confermato ieri al quotidiano Le Soir di aver chiesto la revoca dell’immunità parlamentare sia per Alessandra Moretti sia per la sua collega bolognese, Elisabetta Gualmini, entrambe elette col Pd nella circoscrizione nord est alle ultime europee. Le interessate si dicono estranee ai fatti contestati, ma hanno comunque deciso di autosopendersi dal gruppo dei Socialisti europei e al momento anche l’intera delegazione del Pd a Bruxelles si è schierata in loro difesa.

Le richieste saranno annunciate lunedì dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in apertura della nuova sessione plenaria dell’Eurocamera. In questi casi l’iter prevede il coinvolgimento della commissione giuridica (Juri), chiamata a esprimersi sulle istanze della Procura. Dopodiché si terrà il voto, il cui esito appare scontato visto che finora le richieste di revoca nell’ambito della stessa inchiesta sono state tutte concesse.

«Abbiamo appreso dalla stampa la notizia della richiesta, da parte delle autorità giudiziarie del Belgio, di revoca della nostre immunità – si legge in un comunicato congiunto delle due eurodeputate –. Al fine di sottolineare la totale estraneità ad ogni fatto corruttivo, abbiamo deciso di auto sospenderci dal gruppo al quale apparteniamo, i Socialisti e democratici (S&D), per essere pienamente a disposizione della magistratura per qualsiasi esigenza istruttoria». La pattuglia dem a Bruxelles, guidata da Nicola Zingaretti, sembra non nutrire dubbi sull’innocenza delle due colleghe e non ha mancato di manifestare pubblicamente il proprio convincimento. In una nota del gruppo, gli europarlamentari del Pd affermano di conoscere Moretti e Gualmini «come persone di spiccata onestà e dedizione al loro lavoro nelle istituzioni», ma chiariscono anche «apprezzare la loro disponibilità a collaborare con la magistratura belga». Le indagini per il cosiddetto Qatargate iniziarono nel 2021 ma l’opinione pubblica ne venne a conoscenza solo un anno dopo, nel dicembre 2022, con l’arresto dell’allora vicepresidente del Parlamento europeo - poi destituita - Eva Kaili (in una valigia del padre furono trovati oltre 100mila euro in contanti), e del suo compagno, Francesco Giorgi. In manette finirono anche gli ex eurodeputati Antonio Panzeri (a Strasburgo tra il 2004 e il 2019, passato ad Articolo 1 nel 2017 e poi divenuto presidente dell’ong Fight Impunity), Andrea Cozzolino e Marc Tarabella. L’ultima a essere inserita nell’elenco degli indagatifu l’ex eurodeputata socialista belga, Maria Arena. Al centro delle accuse di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio di denaro ci sarebbero presunte tangenti per ammorbidire la posizione dell'Ue nei confronti dello stato arabo, che nell’estate successiva ai fatti contestati avrebbe poi ospitato i mondiali di calcio. Nell'abitazione di Panzeri, che nel frattempo ha stretto con un accordo con la procura decidendo di collaborare, furono ritrovati oltre 600 mila euro. Le indagini però, pur avendo spinto Bruxelles a un rafforzamento delle norme anticorruzione dell'Unione europea, non hanno ancora portato ad alcuna sentenza.